La scarpa italiana invoca il governo. Pilotti (Assocalzaturifici): “Abbatta il cuneo fiscale su imprese e lavoro”

“Chiediamo al governo di liberare quante più risorse possibili a favore delle piccole e medie imprese e del lavoro per abbattere il cuneo fiscale”. La scarpa italiana ha bisogno di Palazzo Chigi e Annarita Pilotti, presidente di Assocalzaturifici, dalle pagine del Corriere della Sera si rivolge direttamente all’Esecutivo perché contribuisca al cambio di rotta. La congiuntura, certificata dalla nota congiunturale del periodo gennaio-giugno elaborata dal Centro Studi di Confindustria Moda, racconta di un comparto ancora a metà del guado: “La ripresa per il settore non si è materializzata nemmeno nel primo semestre del 2018 – sintetizza Pilotti –. Preoccupa il persistere delle difficoltà in alcune aree di sbocco internazionale, in particolare l’ex Unione Sovietica”. La richiesta di abbattimento del prelievo fiscale risponde alla necessità di rivitalizzare il tessuto manifatturiero e il mercato domestico: “Solo in questo modo le aziende potranno pagare di più i dipendenti, guadagnare in competitività e investire – spiega il presidente di Assocalzaturifici –, creando ricchezza e favorendo la ripresa dei consumi”. Ma la scarpa italiana ha bisogno anche del gioco di sponda di Bruxelles: “Urge la creazione di una norma a livello europeo – conclude Pilotti – sull’etichettatura di origine obbligatoria per tutelare l’eccellenza della produzione manifatturiera”. (in foto, Annarita Pilotti e Luigi Di Maio, in occasione della visita del ministro dello Sviluppo Economico all’ultima edizione di Micam)

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