Lutto a Vigevano: scompare Pietro Torielli

Grave lutto per Vigevano e per l’area pelle italiana. Sabato scorso, nell’ospedale dove era stato ricoverato, si è spento all’età di 75 anni Pietro Torielli, decano del settore macchine per calzature. Torielli (che un mese fa aveva rilasciato un’intervista al nostro settimanale Mdp-LaConceria, n. 36/2013) era presidente dell’omonimo gruppo  specializzato in tecnologia calzaturiera alla cui guida ora passa l’unico figlio Giovanni, 49 anni, vicepresidente del gruppo e direttore della filiale spagnola. La vicenda imprenditoriale di Pietro Torielli è strettamente legata a quella del distretto vigevanese e, purtroppo, anche alla cronaca nera, poiché è il primo imprenditore lombardo rapito dall’Anonima Sequestri, nel 1972: 52 giorni in condizioni disumane prima di essere liberato con un riscatto da un miliardo e mezzo di lire. Torielli faceva parte della giunta provinciale di Confindustria e aveva ricoperto diversi incarichi tra cui: vicepresidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, presidente Assomac (Associazione nazionale produttori di macchine per calzature), presidente europeo del comitato tecnico per la stesura delle norme di sicurezza delle macchine, presidente della Federazione europea dei produttori di macchine per calzature e del Consorzio Santi Crispino e Crispiniano, che riunisce imprenditori e lavoratori calzaturieri. E’ stato nominato esperto dall’Onu e dal governo dell’India, dove la sua azienda possedeva, fino a dieci anni fa, cinque filiali. Nell’azienda fondata dal padre era entrato nel 1957, dopo il diploma in ragioneria e i corsi specialistici frequentati in Inghilterra, imprimendo in pochi anni una forte spinta modernizzatrice. I funerali si sono svolti nella mattinata di oggi. (mv)

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