Nike, conti d’oro

La calzatura Nike ha conosciuto una crescita del 18,1% nel primo trimestre fiscale (4,7 miliardi di dollari) chiuso il 31 agosto, mentre la prestazione dell’abbigliamento è del +10,6 (2,24 milioni). Il colosso sportivo dell’Oregon può dormire sonni tranquilli, perché gli ordinativi settembre 2014-gennaio 2015 sono in ascesa dell’11%. Nike registra una “crescita in ogni tipo di prodotto, ogni categoria e area geografica eccetto per gli action sport e il golf” comunica la società. I profitti netti sono pari a 962 milioni di dollari (+23,5%) garantendo agli azionisti un utile di 1,09 dollari ad azione a fronte degli 89 centesimi del primo trimestre 2014. Le quotazioni dell’azienda sono salite del 6,3% nei primi scambi di giovedì, per poi subire una lieve retrocessione come l’intero listino di Wall Street, ma i numeri hanno comunque battuto le più rosee attese degli analisti. Don Blair, direttore finanziario, attribuisce le prestazioni “ad un significativo spostamento verso prodotti ed aree geografiche ad alto margine di redditività”. Mark Parker, il ceo, ha invece parlato di alcuni articoli quali la scarpa Flyknit (leggera e priva di cuciture, nella foto) e una serie di capi d’abbigliamento ad alta innovazione tecnologica. In Cina, dove il gruppo ha conosciuto un periodo di assestamento, il business è cresciuto del 18,3% (679 milioni). (pt)

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