Ottavo giorno di sciopero Yue Yuen, si tratta

Proseguono le trattative a Dongguan tra la delegazione del governo del Guangdong e il management della Yue Yuen, il maggiore calzaturificio al mondo. A oggi (ottavo giorno), continua la protesta di 40 mila dipendenti nei sette stabilimenti cittadini che hanno ridotto la produzione al 50%, mentre sembra rientrata la manifestazione di solidarietà promossa da circa 2.000 operai che operano a Jiangxi, nel nord del Paese. Alcuni operai intervistati dalle agenzie di stampa occidentali hanno mostrato le buste paga, da cui si deduce che le contribuzioni previdenziali versate sono da anni inferiori a quelle dovute per legge, con l’effetto di ridurre il sistema pensionistico di migliaia di dipendenti. Alcuni operai sostengono inoltre che la loro assunzione, contrattualizzata come “temporanea” anni fa, non è stata mai aggiornata con risultati, anche qui, di riduzione salariale e in termini di benefici previdenziali. “Dopo vent’anni”, si domanda l’operaio Zeng Jiabai, intervistato dall’agenzia Reuters, “come fanno a chiamarmi temporaneo?”. I rappresentanti di Nike e Adidas hanno ribadito l’indicazione di continuare “a monitorare la situazione”. George Liu, direttore esecutivo di Yue Yuen ad Hong Kong, ha affermato che “l’azienda ha sempre agito secondo le leggi. Abbiamo offerto ai dipendenti il pagamento retroattivo dei contributi previdenziali, ma loro rifiutano perché una percentuale dei pagamenti spetta anche a loro. La realtà è che l’adesione al sistema previdenziale ha molte interpretazioni”. (pt)

 

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