Gli incassi di Puma nel terzo trimestre sono scivolati del 7,6% a causa della debolezza della scarpa. Il brand di Kering ha incassato 824,8 milioni di euro rispetto agli 892,2 del corrispondente periodo 2012. Le vendite generali sono diminuite dello 0,8% ricevendo comunque conforto da abbigliamento (+7%) e accessori (+4%). Puma continua ad essere solida negli Usa, che costituiscono il 20% del suo mercato mondiale, dov’è cresciuta del 5% anche grazie all’aumento dei praticanti nel calcio. Tutte le altre aree geografiche sono in segno negativo: l’Europa occidentale (34% delle vendite) di 2 punti; il Giappone (8% del mercato) di 6; l’Asia (13%) dell’1%, al pari del resto del mondo che porta in cassa il 25% dei ricavi. Kering nota che Puma ha riportato un aumento delle vendite laddove “esistono condizioni di distribuzione diretta”.
Puma, affonda la scarpa
Il brand è impegnato nel cosiddetto Transformation Program: chiusura dei negozi improduttivi, nomina di un nuovo direttore creativo, riorganizzazione territoriale e diminuzione del numero dei articoli in campionario. (pt)