Pure San Mauro Pascoli nelle secche del 2023 cupo della scarpa

Pure San Mauro Pascoli nelle secche del 2023 cupo della scarpa

In un’annata “ondivaga per il calzaturiero”, come l’ha definita Giovanna Ceolini Presidente di Assocalzaturifici, non fa eccezione San Mauro Pascoli. L’andamento del distretto è parso una montagna russa: prima veloce e poi nelle secche del 2023, foriero di insidie. I dati sono quelli della Camera di Commercio della Romagna: evidenziano alti di inizio anno, seguiti da bassi nel periodo successivo.

Nelle secche del 2023

Tradotto in numeri. Il distretto della scarpa di San Mauro negli ultimi due trimestri ha chiuso in negativo. Non solo. Il problema è che lo ha fatto in doppia cifra: -26,6% nell’ultimo trimestre 2023, -15,3% nel precedente. Questo per quanto riguarda la produzione. Nel fatturato le cose vanno un poco meglio nei mesi luglio-settembre con -2,9%, per poi precipitare di nuovo a fine anno -24,7%. E pensare che il 2023 si era aperto sotto i migliori auspici con un gennaio-marzo positivo sia sul fronte della produzione (+14,2%), sia nel fatturato (+15,3%).

 

 

Male il mercato italiano

Quello che preoccupa è soprattutto il mercato interno, che ha aperto il 2023 con un -4,9% nel primo trimestre, ha proseguito con un -6,3% nel secondo, per arrivare in doppia con un -17,3% nel terzo e chiudere con un -27,7%. In sostanza si è perso un quarto del mercato in una situazione decisamente difficile. A parziale compensazione ci hanno pensato gli ordini esteri, partiti con il piede giusto +22,4%, per poi diminuire nei periodi successivi (-3,4% e -2,1%) per deflagrare in chiusura d’anno (-11,3%).

Il dato regionale

Ampliando l’orizzonte all’intero comparto calzaturiero dell’Emilia Romagna, i dati di Assocalzaturifici fanno emergere un incremento dell’export nei primi nove mesi del +1,6% in valore. Le prime cinque destinazioni dell’export delle imprese emiliano romagnole, che coprono la metà del totale, sono Germania (+12%), Francia (+3,7%), Spagna (+3,8%), mentre in flessione risultano i mercati di Polonia (-7,9%) e Stati Uniti (-36,8%). (ff)

Foto d’archivio

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