Rivoluzione in casa Bally: addio UK, sede a Milano e produzione a Scandicci, la crescita passa dalla Cina

Bally dice addio a Londra e al direttore creativo Pablo Coppola (nella foto) e punta su donna, accessori, omnichannel e Italia. La maison svizzera, che dal fa capo a Jab holding, ha migliorato i conti e vuole crescere ancora puntando su Cina, Usa e Giappone. Mentre tutti i produttori guardano il Regno Unito con interesse, Bally lascerà il quartier generale di Londra per concentrare le sue attività tra la svizzera Caslano e Milano per ottimizzare tempo e denaro. Il designer Pablo Coppola ha terminato il suo incarico a fine dicembre e il suo posto, al momento, è stato occupato da un team creativo interno. Il ceo di Bally Frédéric de Narp ha indicato che “se l’espansione passa per il retail tradizionale, anche grazie ad accordi regionali come quello siglato con Reliance Group in India, il 2017 vede il potenziamento del digitale con il lancio di una piattaforma dedicata in Cina e il completamento dell’integrazione omnichannel di tutti i negozi USA ed EMEA. Verrà potenziata l’offerta rivolta alla donna, che oggi pesa il 37% e per il 2020 pareggerà il menswear, nonché del mondo degli accessori, che attualmente generano il 50% delle vendite, con l’inaugurazione a marzo di un nuovo stabilimento di 1.400 metri quadrati a Scandicci”. L’appuntamento con Bally è fissato il 23 febbraio quando si presenterà con una sfilata unica alla fashion week milanese. (mv)

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