Sciopero Yue Yuen, le reazioni di Nike, Adidas e New Balance

Sebbene non vi siano fonti certe sul numero degli operai e delle fabbriche coinvolte, lo sciopero in atto da Yue Yuen a Dongguan ha raggiunto il quarto giorno e sembra essersi esteso a sette stabilimenti produttivi. Nell’area l’azienda taiwanese impiega oltre 40 mila operai, tre mila dei quali stanno attivamente protestando per “la mancanza dei pagamenti delle contribuzioni previdenziali e per gli alloggi, oltre a contratti di lavoro non in linea con le normative” secondo la sezione cinese di Labor Watch. Yue Yuen è fornitore di Nike, Adidas, Reebok, Asics, New Balance, Under Armour, Converse, Salomon e Timberland. Dai clienti statunitensi giungono intanto le prime reazioni: “Non appena lo sciopero sarà concluso condurremo un’indagine” ha affermato da Portland la portavoce di Adidas America, Lauren Lamkin. “Possiamo solo confermare che il nostro fornitore Pou Chen Group (di cui Yue Yuen è una controllata, ndr) sta negoziando con il governo locale per venire incontro alle richieste dei lavoratori”. Secondo Adidas, la fabbrica continua ad operare col 50% della forza lavoro. Analoga dichiarazione da Beaverton in Oregon, quartier generale Nike: “Siamo preoccupati dal corso degli eventi e monitoriamo le trattative” ha sintetizzato Greg Rossiter.  Amy Dow, manager delle comunicazioni New Balance, afferma che a Boston si è “attenti al corso degli eventi sebbene la nostra produzione non avvenga in quelle fabbriche”. L’analista statunitense più qualificato nel mondo della produzione sportiva, Matt Powell (SportsOneSource), sostiene che “la dimensione dello sciopero non avrà alcun impatto a meno che non si trascini per mesi e si estenda ad altre aziende”. (pt)

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