Crisi e dazi USA mix esplosivo. L’e-tailer canadese del lusso Ssense è in bancarotta. Il rivenditore di calzature Görtz, dopo la crisi in Germania, ha presentato istanza di fallimento anche in Austria. Il calzaturificio Däumling interrompe la produzione tedesca.
Ssense è in bancarotta
Dopo LuisaViaRoma un altro e-tailer del lusso è in difficoltà. Ssense ha presentato istanza di fallimento, sospinta dai creditori. Un duro colpo per il settore del fashion retail in Canada dopo la chiusura dello storico Hudson’s Bay. Il CEO di Ssense, Rami Atallah, ha detto che le difficoltà sono state acuite dalla politica del presidente USA Trump, in particolare dalla Rrade War e dalla fine dell’esenzione dei de minimis (fonte Business of Fashion). I creditori chiedono alle toghe canadesi di velocizzare la procedura di vendita della società, con la ricerca di una nuova proprietà. Vorrebbero che le offerte non vincolanti venissero presentate entro il 6 ottobre, riferisce Bloomberg.
Le crisi di Görtz
La crisi del retailer calzaturiero tedesco Görtz, con sede ad Amburgo, si riverberano anche in Austria: la filiale locale ha presentato istanza di fallimento. L’azienda opera con l’insegna GAT Retail e gestisce otto negozi a Vienna, Vösendorf, Salisburgo, Krems e Fohnsdorf, oltre a un temporary shop. Sono interessati circa 60 dipendenti, i cui stipendi sono garantiti fino a luglio. Sono 108 i creditori che hanno presentato richiesta di pagamento per un totale di circa 2,3 milioni di euro. Secondo Shoez.biz, la difficoltà austriache sono la diretta conseguenza del fallimento dell’impresa tedesca. L’acquisto delle scarpe veniva gestito ed effettuato tramite la casa madre tedesca per cui alla sede austriaca sono arrivati annullamento di ordini, consegne sospese e richieste di pagamenti anticipati.
Auf wiedersehen Däumling
Dopo oltre 80 anni, il marchio di scarpe per bambini Däumling ha deciso di interrompere la produzione della fabbrica a Bruchweiler-Bärenbach. Ciò avverrà entro la metà del 2026. L’azienda conferma, scrive Shoez.biz, che i 32 dipendenti rimasti hanno ricevuto la lettera di licenziamento a fine agosto, incluso il CEO. La produzione continuerà in Ungheria dove il calzaturificio ha un sito produttivo di proprietà. Il marchio Däumling fa parte del gruppo Berkemann dalla fine del 2022. (mv)
Foto da Shutterstock
Leggi anche: