Veneto, i calzaturifici Baccaglini e Sobac chiudono senza preavviso: 19 lavoratori spiazzati

Un fulmine a ciel sereno si è abbattuto sui lavoratori della famiglia Baccaglini in Polesine. Stando alla ricostruzione fatta da alcuni rappresentanti sindacali, nel tardo pomeriggio dello scorso 28 febbraio i titolari del calzaturificio Baccaglini, prestigiosa azienda che fin dal 1959 produce in provincia di Rovigo mocassini di altissima qualità, e quelli della ditta Sobac, strettamente legata alla produzione della prima, ma entità autonoma e con sede a Lendinara, li hanno convocati per un annuncio importante: l’attività di entrambe le società sarà sospesa. La notizia ha stupito tutti i presenti, ma anche le associazioni di categoria e i sindacati, mentre al telefono i responsabili del calzaturificio negano lo stop all’attività senza però fornire ulteriori dettagli. “Non c’era alcun segnale di un affondamento delle aziende” è il commento a caldo di Enrico Rigolin, sindacalista della FEMCA CISL che ha seguito da vicino la vicenda, a cui fanno eco le parole di Pier Giovanni Buson, referente provinciale di CNA Federmoda: “La notizia ci ha spiazzati”. Le aziende polesane del settore, che diversamente dalla gran parte di quelle della vicina Riviera del Brenta sono poco o per nulla collegate alle griffe, stanno vivendo un momento positivo e alcune attraversano addirittura una fase di crescita. Complessivamente a perdere il posto dovrebbero essere 19 persone, alcune delle quali riusciranno ad andare in pensione e altri a ricorrere alla Naspi. “Siamo basiti e dispiaciuti – riprende Rigolin – In più si aggiunge la costernazione per le difficoltà che questi lavoratori dovranno ora affrontare e per il fatto di perdere un’azienda storica del territorio”. (art)

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