La Chimica e la Pelle: parte da Firenze il dialogo di filiera

La Chimica e la Pelle: parte da Firenze il dialogo di filiera

Si è tenuto lo scorso 15 luglio, al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, il congresso La Chimica e la Pelle – Dialogo nella Filiera, un appuntamento promosso da ICEC, UNIC – Concerie Italiane e UNPAC patrocinato dall’ente di normazione UNI e con Lineapelle come main sponsor. L’obiettivo? Rafforzare il confronto tra tutti gli attori del settore pelle, dalle aziende chimiche ai brand internazionali. L’evento ha visto la partecipazione di oltre 20 stakeholder chiave, tra cui esperti, enti di certificazione e rappresentanti di grandi marchi come LVMH, Kering, Burberry, Hugo Boss e Automobili Lamborghini. Al centro dei lavori sostenibilità, regolamenti e metodi analitici condivisi.

La Chimica e la Pelle

In un contesto normativo in costante evoluzione, brand e fornitori si trovano ad affrontare sfide sempre più complesse. Dall’adeguamento ai regolamenti europei e internazionali alla gestione delle sostanze chimiche, passando per i metodi analitici, le certificazioni e i protocolli ambientali. Il congresso ha evidenziato quanto sia fondamentale un dialogo tecnico e diretto tra chi produce, chi controlla e chi acquista. ICEC ha sottolineato la necessità di istituire un tavolo tecnico ristretto tra esperti, in grado di semplificare i controlli in presenza di certificazioni di terzo tipo e prodotti già testati. <L’incontro, seguito a quattro roadshow tecnici nei distretti conciari italiani – dicono dall’istituto di certificazione di riferimento dell’area pelle -, ha raccolto oltre 170 domande dal pubblico, segno di un forte interesse e di una concreta volontà di cooperazione.

 

 

Un dialogo trasversale

Il cuore del convegno è stato il dialogo trasversale tra chimica, conceria, manifattura, laboratori, enti di normazione e gestione ambientale. UNIC ha rimarcato la crescente complessità dei capitolati e la necessità di metodi di prova chiari e scientificamente solidi. “Le criticità legate alla gestione delle sostanze chimiche, alle normative internazionali e ai metodi analitici restano al centro del nostro impegno – spiegano – . Per questo resta fondamentale continuare a dare spazio a un confronto tecnico, aperto, costruttivo e più diretto tra i brand e le associazioni”. UNPAC ha invece ribadito l’importanza di un approccio condiviso tra tutti gli attori della filiera, per trasformare le criticità in leve di crescita. L’obiettivo comune è quello di anticipare le sfide, costruendo un percorso strutturato verso una reale transizione sostenibile, capace di garantire qualità, trasparenza e competitività al settore pelle italiano.

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