Tensione sui listini chimici: la filiera invoca responsabilità

Tensione sui listini chimici: la filiera invoca responsabilità

Non è solo la materia prima a destare profonde preoccupazioni a livello conciario. Ci sono anche i prodotti chimici. I quali, a fronte di una serie di motivazioni, stanno subendo in modo generalizzato una pressione che, ad aprile, prevede di concretizzarsi in sensibili aumenti per tutte le tipologie di prodotto. La tensione sui listini chimici, manifestata da molti produttori alle concerie, rischia, dunque, di rivelarsi un ulteriore boomerang per tutta la filiera. La quale, a iniziare dalla conceria italiana, invoca un rinnovato senso di responsabilità.

Tensione sui listini chimici

La tensione è generalizzata allo stesso modo delle comunicazioni alle concerie. Le quali segnalano che molti produttori hanno avvisato di imminenti aumenti, previsti a partire dal prossimo aprile, senza spesso entrare nel dettaglio delle percentuali di ritocco. Secondo le segnalazioni arrivate da alcune concerie, la forbice sarebbe molto ampia: da +5 a punte di +40%. In media, si aggirerebbero attorno a +15%. Per il settore conciario, che a bilancio mette l’approvvigionamento chimico al terzo posto nelle voci di costo, sarebbe un (grosso) problema in più. Considerato, inoltre, che arriva in un momento dell’anno in cui è già stata avviata (per quel che si può in una congiuntura disastrata come quella attuale) la trattativa di vendita con i clienti su campionature e campionari.

 

 

Le ragioni

Le ragioni di questi aumenti sarebbero da addurre, in gran parte, a difficoltà di approvvigionamento delle materie prime chimiche, le quali, tra l’altro, non starebbero diminuendo di prezzo. Il tutto, aggravato da maggiori difficoltà nei trasporti, che portano al relativo aumento dei costi logistici. Per esempio, quelli per noleggiare i container. Molti brand chimici, dunque, non riuscirebbero più a minimizzare, assorbendoli, questi maggiori costi. Di conseguenza, a loro volta annunciano aumenti per fare in modo, dicono in sintesi, di non andare a intaccare la qualità della gamma di prodotto e la puntualità delle consegne. Per la filiera e per l’industria conciaria è una decisione, indubbiamente, spiazzante e che coincide con un momento in cui gli equilibri sono talmente fragili che la minima oscillazione può spezzarli.

La responsabilità di filiera

Ecco, allora, che tornano alla mente (anche in relazione alle fortissime tensioni che sta subendo la pelle grezza), l’invocazione che arrivò da più parti, un anno fa, nel pieno del primo lockdown. Quella di una condivisa responsabilità di filiera. Una responsabilità necessaria oggi come allora per tenere tutti le proprie posizioni di mercato. In attesa che le diffusa implementazione dei piani vaccinali permetta di rimettere in moto tutto il sistema (non solo conciario) a livello globale.

Immagine di repertorio, Archivio La Conceria

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