Accordo tra UNIC e la Mongolian Association of Leather Industry

Accordo tra UNIC e la Mongolian Association of Leather Industry

Promuovere la cooperazione tra le associazioni conciarie dell’Italia e della Mongolia. Creare una sinergia che generi valore aggiunto in termini di innovazione e sostenibilità ambientale. Sono questi gli obiettivi del protocollo d’intesa siglato lunedì 1° dicembre presso il Polo Tecnologico Conciario (Po.Te.Co.) di Santa Croce sull’Arno da UNIC – Concerie Italiane e MALI – Mongolian Association of Leather Industry.

Accordo tra UNIC e Mongolian Association of Leather Industry

A firmare il protocollo, sono intervenuti il presidente UNIC – Fabrizio Nuti – e il presidente della Mongolian Association of Leather Industry – Ariunbold Davaasuren – nel corso di un evento che ha visto un’ampia partecipazione di rappresentanti della filiera conciaria e pelle-moda di entrambi i Paesi. Il protocollo d’intesa avrà durata biennale, potrà essere prorogato e riguarda diversi ambiti. Per esempio: formazione, ricerca e sviluppo. Obiettivo: supportare la crescita di lavoratori, specialisti e tecnici conciari e introdurre standard di certificazione e meccanismi di verifica riconosciuti a livello internazionale.

 

 

Comunicazione ed eventi

L’accordo riguarda anche la partecipazione a eventi fieristici e workshop legati al settore della pelle organizzati in ciascuno dei due Paesi. Un’occasione per alimentare un confronto costante sull’evoluzione e le tendenze del comparto. Scopo dell’intesa è anche quello di facilitare la cooperazione business to business. “Guardiamo con interesse agli strumenti della cooperazione internazionale tra aziende – dice Nuti – che può rivelarsi una leva fondamentale per affrontare le sfide di un mercato globale sempre più complesso. Il protocollo siglato si inserisce tra quelle partnership e collaborazioni grazie alle quali le imprese possono accedere a nuove conoscenze, tecnologie e mercati, favorendo l’innovazione e la crescita sostenibile. I percorsi di cooperazione e confronto possono rivelarsi utili anche nel condividere rischi e risorse. E, così, rispondere con maggiore flessibilità ai cambiamenti di un mercato in rapida evoluzione”.

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