Argentina, dopo il mezzo passo indietro, Macri rassicura: entro il 2020 via il dazio sulla pelle

L’Argentina abbasserà dal 10% al 5% il dazio sull’export della materia prima conciaria entro la fine dell’anno. In seguito, la Casa Rosada programma di arrivare alla piena liberalizzazione entro il 2020. Sono le rassicurazioni che Mauricio Macri, presidente del Paese dal dicembre 2015, ha offerto durante l’ultimo incontro con i rappresentanti della Mesa de la Carne, l’associazione che rappresenta gli attori dell’industria zootecnica argentina. “Manca il decreto, ma la decisione è ormai presa”, racconta a El Clarìn Rural un industriale presente alla riunione. Il gesto distensivo del governo, da anni impegnato in un faticoso (e doloroso) processo di liberalizzazione, arriva a due mesi dagli annunci settembrini, quando era dato per certa l’applicazione di nuovi dazi sull’export di beni, incluse pelli finite e semilavorate, con immediate ricadute sulla filiera internazionale della pelle, a partire dall’innalzamento del prezzo delle pelli salate argentine. La Mesa de la Carne, invece, spinge per il dazio zero sulla materia prima conciaria così da alzare i ricavi dei sottoprodotti della filiera.

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