Bangladesh, le concerie chiedono una proroga

Solo 17 delle 155 concerie inserite nel programma di trasferimento forzato sono in piena fase di costruzione a Savar, area destinata dal ministero dell’Industria del Bangladesh a sostituire quella di Hazaribagh, tra le più inquinate al mondo. Sono invece 104 le aziende che hanno preparato i materiali da costruzione e circa un’ottantina quelle che hanno iniziato i lavori edilizi. Ma a cinque mesi dal termine ultimo fissato per il trasloco, fissato a fine marzo, molte di esse, sostenute dall’associazione nazionale di categoria, chiedono una proroga: “Riteniamo che la riallocazione richiederà l’intero 2015 – ha sintetizzato Shahin Ahmed, presidente dei conciatori del Paese – le problematiche sono così numerose da ritenere impossibile il rispetto dei tempi”. Nell’incontro del 10 settembre il ministro dell’Industria, Amir Hossain Amu, era stato invece categorico: “Cancelleremo la concessione dei lotti a chi è in ritardo e la gireremo ad aziende straniere”. Il governo di Dacca contribuisce quasi totalmente al trasferimento e garantisce eventuali prestiti bancari per debiti che dovessero emergere a seguito del trasloco. (pt)

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