Bangladesh, inquinare non conviene. Gli europei non comprano

Abu Taher, presidente di Bangladesh Finished Leather and Footwear Exporters Association, ha rilasciato un’intervista al quotidiano di Dacca, The Daily Star, in cui segnala la difficoltà del settore nel trovare buyer europei: “I loro brand non sono interessati ad importare pelli dal nostro Paese, in quanto vengono prodotte al di fuori delle regole per la protezione dell’ambiente”. Il ministero dell’Industria sta costruendo un impianto centralizzato delle acque a Savar e ha imposto il trasloco di 155 concerie da Harzibagh, ma è opinione diffusa che ciò non avverrà prima del prossimo anno. Di conseguenza, complici le rimanenze, Taher sottolinea che i prezzi d’acquisto stanno scendendo: “Per il bovino siamo tra 0,90 e 0,96 dollari al piede quadrato a Dacca, che scendono a 0,77/0,83 nelle concerie del resto del Paese”. In base agli ultimi dati disponibili, quelli di luglio-agosto, sebbene il fatturato complessivo dell’area pelle sia in crescita, il conciato perde quota: 66 milioni di dollari, -8,3% rispetto all’analogo periodo del 2013. (pt)

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