Bangladesh, l’export pelle perde l’11,7%. A Savar lamentano: “Il contractor cinese quando consegna il depuratore?”

Un anno nero per le esportazioni di pelle bengalese. Secondo i dati forniti dall’Export Promotion Bureau (EPB), tra luglio e gennaio dell’anno fiscale in corso il valore dell’export si è attestato a 626,42 milioni di dollari (554 milioni di euro), mentre nello stesso periodo dell’anno precedente aveva raggiunto i 709,51 milioni di dollari (627 milioni di euro). La performance equivale a un decremento percentuale pari all’11,71%. Secondo il presidente della Bangladesh Tanners Association (BTA), Ahmed Shaheen, le cause della contrazione hanno origine nel 2013, quando il prezzo della pelle sui mercati internazionali ha iniziato a crescere e quindi molti produttori locali hanno deciso di introdurre sempre più materiali sintetici. “Stiamo perdendo investimenti stranieri e locali – ha detto Shaheen al dailyindustry.news -. La Cina acquistava il nostro prodotto grezzo per lavorarlo, ma i dazi imposti dal governo americano ai pellami in ingresso negli Stati Uniti hanno avuto ricadute sulle nostre esportazioni”. Parallelamente, ha evidenziato sempre il presidente della BTA, i ritardi nell’adeguamento del nuovo distretto di Savar continuano a zavorrare il settore: delle 155 concerie trasferitesi a Savar 125 hanno iniziato la propria attività e 25 lavorano a pieno ritmo ma trattano solamente croste. Mentre alcune infrastrutture sono state completate (come la rete fognaria e le linee del gas e dell’energia elettrica) rimane il grande ritardo del CETP (Central Effluent Treatment Plant), l’impianto di depurazione delle acque: il contractor cinese che ha vinto la gara d’appalto per il depuratore non ha ancora consegnato l’opera. Di conseguenza, argomenta Shaheen, non solo il distretto non può usufruire dei servizi del CETP, ma continua ad accumulare ritardi nel conseguimento degli standard internazionali di compliance. Per un settore che, sintetizza dailyindustry.news, nell’ultimo anno non è stato capace di mobilitare investimenti (malgrado definito strategico dal governo nel 2017), proprio il depuratore è la pietra angolare por la svolta. “Quando il CETP sarà pronto – conclude Shaheen – assisteremo a una rapida crescita”. (art)

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