Bangladesh, ultimatum alle concerie: “Se non accelerate il trasferimento, spazio a investitori esteri”

Il ministro dell’Industria del Bangladesh, Amir Hossain Amu, ha imposto l’ultimatum a un gruppo di concerie in forte ritardo con le procedure di trasferimento nella nuova zona industriale di Savar: “Non solo toglieremo loro la concessione dei terreni, se la riallocazione non avvenisse nei termini stabiliti di marzo, ma non esiteremo a concederli a quei conciatori anche esteri che ne hanno fatto richiesta”. Sono 155 le concerie che dovrebbero traslocare da Hazaribagh a Savar dove è stato creato un centro di raccolta e depurazione delle acque reflue (Central Effluent Treatment Plant) vista l’enorme pressione ambientalista internazionale che il governo di Dacca subisce da anni. Nell’ottobre del 2012 la costruzione dell’impianto è stata affidata ad una joint venture cinese, mentre a fine mese verranno erogati in primi contributi alle aziende conciarie al passo con la costruzione delle nuove sedi. Il managing director della conceria Rmm Leather Industries, Aniruddha Roy, ha spiegato che “la riallocazione è un obbligo per la sopravvivenza della nostra industria, perché molte aziende, soprattutto scandinave e tedesche, non usano la nostra pelle perché non rispettiamo gli standard ecologici di produzione”. (pt)

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