Calano export e import: non è un bel 2025 per l’area pelle cinese

Calano export e import: non è un bel 2025 per l’area pelle cinese

Fin qui non è stato un bel 2025 per l’industria mondiale della pelle. Stando ai numeri snocciolati da Li Yu Zhong (vicepresidente dell’associazione di riferimento CLIA), la filiera cinese non fa eccezione. Nel periodo che va da gennaio a giugno la concia della Repubblica Popolare ha registrato ricavi in calo dello 0,8% su base annua.

 

 

Mica un bel 2025

Zhong ha comunicato i risultati del settore durante ACLE (All China Leather Exhibition), la fiera annuale che si è tenuta a Shanghai dal 3 al 5 settembre. I fattori di complessità del business sono gli stessi che condizionano le attività anche alle nostre latitudini: la domanda di prodotti finiti che resta debole, mentre aggravano il quadro le influenze negative delle tensioni geopolitiche e della Trade War (argomento molto delicato soprattutto nella prospettiva cinese) dell’amministrazione Trump. Gli effetti si vedono sul giro d’affari e sull’interscambio commerciale dell’intero cluster. Secondo le sintesi di International Leather Maker, i ricavi della pelle e del prodotto in pelle nel semestre si sono attestati a 49,2 miliardi di euro (410 miliardi di renminbi), di cui 37 provenienti dall’export. Il fatturato estero, dunque, risulta in calo del 7,8%. Peggio ha fatto l’import (pari a 6,4 miliardi di euro), che ha ceduto il -13,6%.

Foto da Shutterstock

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