Contrabbando di pelli in Cina, 89 arresti

Le autorità lo hanno definito “il maggior contrabbando di pelli nella storia della Repubblica popolare cinese”. L’attività illegale, che ha avuto inizio circa tre anni fa, è stata scoperta e interrotta grazie all’operazione dal nome in codice “Iron Fist” (“Pugno di Ferro”), messa in atto a livello nazionale dall’Ufficio anti-contrabbando dell’Amministrazione generale delle dogane. L’indagine ha avuto inizio alla fine di luglio dello scorso anno nella dogana del porto di Huangpu (provincia sud-orientale del Guangdong); gli addetti, analizzando i dati delle importazioni nel distretto locale, hanno notato come il controvalore di wet blue di capra importato da una compagnia d’affari di Shenzhen fosse decisamente troppo basso. Lo scorso novembre, il primo gruppo di indagine dell’operazione “Iron Fist” si era formato a Huangpu; grazie al coordinamento dell’Ufficio nazionale anti-contrabbando, le indagini hanno coinvolto 15 diverse agenzie delle dogane dislocate nell’intera Cina. Sono state in seguito arrestate 89 persone accusate di aver contrabbandato pelli per un controvalore di ben 6 miliardi di yuan (pari a 708 milioni di euro), con un’evasione fiscale di oltre un miliardo di yuan (più di 118 milioni di euro). Inoltre, il danno procurato riguarda l’ambiente, visto che le pelli contrabbandate è probabile siano state lavorate da ditte sprovviste delle necessarie autorizzazioni anti-inquinamento. (ap)

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