Ecomondo: quando si parla di circolarità, si parla di conceria

Ecomondo: quando si parla di circolarità, si parla di conceria

I francesi direbbero: ça va sans dire. Noi possiamo ribadire con un: è ovvio, non c’è alternativa. Cioè: quando si parla di circolarità, si parla di concia. Lo dimostra quando accaduto ieri – giovedì 6 novembre – a Rimini durante Ecomondo (4/7 novembre). In altre parole, “il punto di riferimento internazionale per la transizione ecologica e l’economia circolare”, giunto alla 28a edizione”. UNIC – Concerie Italiane (insieme a Associazione Conciatori e Consorzio Conciatori di Ponte a Egola) ha portato a Ecomondo il modello virtuoso della concia italiana. Oggetto: un dibattito – molto partecipato – sul tema dell’attestazione EMAS che ha visto la partecipazione di università, istituzioni e imprese.

Quando si parla di circolarità, si parla di conceria

Tra i relatori, per il Ministero dell’Ambiente, è intervenuto Enrico Cancila (presidente della sezione EMAS Comitato Ecolabel Ecoaudit – ISPRA) che ha sottolineato il valore di questa certificazione per un distretto industriale. Proprio nei mesi scorsi Cancila ha partecipato ai lavori del comitato promotore EMAS del distretto conciario toscano. Ha incontrato le associazioni di categoria e visitato le aziende impegnate nella verifica per il mantenimento della certificazione. “La condivisione di buone pratiche da parte di pubblico e privato intorno a un’industria come la concia, così significativa per un distretto – dice Cancila – è un’esperienza virtuosa. Incentiva l’intera comunità del territorio verso la responsabilità ambientale. L’EMAS di distretto ci testimonia l’impegno delle concerie a mantenere standard elevati nel rispetto dell’ecosistema e nel dialogo costante con le istituzioni pubbliche. È un risultato non scontato che ci arriva dalla concia”.

 

 

Un modello di economia circolare

Poi è intervenuto Fabio Iraldo (professore di Management presso la Scuola Sant’Anna di Pisa dove dirige il PhD in Innovation Sustainability). “Nel percorso verso il consolidamento della concia come modello di economia circolare – dice – è stato ed è centrale il ruolo delle associazioni di categoria. Proprio nei momenti di minore brillantezza di un comparto, le associazioni possono agevolare la sintesi delle istanze degli imprenditori”. Possono, cioè, “individuare le migliori soluzioni, a partire dalle politiche di sostenibilità e innovazione”.

Gli altri relatori

Al convegno svolto a Ecomondo erano presenti anche Marco Cavallini (Associazione Conciatori) e Martina Giglioli (Consorzio Conciatori di Ponte a Egola), rispettivamente presidente e vicepresidente del comitato promotore EMAS del distretto conciario toscano. Con loro il sindaco di Santa Croce sull’Arno, Roberto Giannoni, il sindaco di Castelfranco di Sotto, Fabio Mini, e l’assessore all’ambiente del comune di San Miniato, Marco Greco. Il tema della certificazione EMAS e della circolarità dell’industria conciaria italiana è protagonista anche oggi a Ecomondo. Se ne parla, infatti, nel corso di un evento in cui la sezione ISPRA del Ministero dell’Ambiente tornerà a raccontare il modello virtuoso del distretto conciario toscano.

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