EUDR: tutti contro l’ultima proposta della Commissione

EUDR: tutti contro l’ultima proposta della Commissione

La maggioranza degli ambasciatori UE sta spingendo affinché la Commissione rinvii l’applicazione delle nuove leggi anti-deforestazione per tutti. Non solo per le piccole imprese”. A scriverlo è il portale euractiv.com, riportando le osservazioni di “tre fonti diplomatiche”. La proposta di posporre di 6 mesi l’entrata in vigore dell’EUDR solo per le micro e piccole aziende, fissando al 30 dicembre 2025 l’avvio della sua applicazione per tutte le altre, ha acceso un dibattito molto serrato a Bruxelles. Un dibattito che resta caldissimo anche in Italia, come dimostra l’ultimo appello di UNIC – Concerie Italiane. E non solo.

Tutti contro l’ultima proposta della Commissione

“La Commissione Europea sta compiendo passi e dichiarazioni molto caotiche”, dice il ministro dell’Agricoltura ceco, Marek Výborný (fonte euractiv.com). Non è l’unico, a Bruxelles, a esprimere un profondo scetticismo per l’ultima proposta della Commissione. “L’Austria sostiene la necessità di un immediato stop-the-clock sull’attuazione dell’EUDR per un anno”. Cioè, “fino al completamento delle semplificazioni”. Perché “non c’è abbastanza tempo per modificare le regole prima della loro entrata in vigore a dicembre” (fonte euractiv.com). Vienna non è da sola a sostenere questa posizione. Secondo fonti diplomatiche, infatti, “almeno altri 13 Paesi” sono pronti a seguirla. Senza contare i recenti appelli di confederazioni e associazioni imprenditoriali che invocano lo stop-the-clock. E chiedono una rivalutazione dell’EDUR per evitare che stritoli vari settori manifatturieri nei suoi ingranaggi burocratici. Il tutto, va ribadito, finendo per ottenere il contrario dei suoi obiettivi: contrastare – come tutti vogliono – la deforestazione.

 

 

L’appello di UNIC

“La proposta della Commissione UE di modifica dell’EUDR è l’ennesima profondissima delusione che dobbiamo patire da Bruxelles”. A dirlo è stato Fabrizio Nuti, presidente di UNIC – Concerie Italiane, lo scorso 23 ottobre. Oggi l’associazione dei conciatori italiani torna a fare sentire la sua voce, lanciando un appello perché a Bruxelles si formi “un fronte comune per posticipare e rivalutare l’EUDR. In una fase congiunturale che rimane molto critica per le imprese del settore conciario, UNIC – Concerie Italiane auspica e sollecita che in sede comunitaria la politica e le istituzioni italiane facciano fronte comune a Bruxelles – soprattutto sui banchi del Parlamento europeo –“. È un invito alla compattezza delle forze politiche italiane in seno all’Unione Europea perché, “come già dichiarato a livello bipartisan nelle scorse settimane, sostengano in modo condiviso e unitario la necessità di rinviare l’entrata in vigore del Regolamento EUDR per tutte le aziende”. Una condivisione di intenti necessaria per tutelare “la competitività delle concerie italiane e i loro livelli occupazionali”.

Le richieste di Federlegno

La voce di UNIC, in Italia, si unisce a quella di FederlegnoArredo che – in una nota – “condivide la richiesta di introdurre un meccanismo di sospensione (stop-the-clock)”. Obiettivo: “Rivedere in modo approfondito il Regolamento, semplificandone gli obblighi e rendendoli realmente attuabili per tutte le imprese”.

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