Dalle parole ai fatti. In Germania, così come in molti altri paesi europei, Italia compresa, non si può utilizzare la parola “pelle” affiancata, per puri scopi commerciali (ovvio), da termini come “vegana” o “eco” o anche “pelle di mela-apple skin-apple leather”. VDL, l’associazione che rappresenta l’industria conciaria tedesca, ha ottenuto una importante vittoria in tribunale contro un’azienda che vendeva prodotti realizzati in “Apfelleder” (apple leather).
“Pelle di mela” è ingannevole
Per la legge tedesca, l’associazione VDL può perseguire le aziende che praticano concorrenza sleale utilizzando in maniera scorretta la parola “pelle”. La stessa associazione che ha citato in giudizio Martin Rütter racconta l’ultimo caso. Rütter è un addestratore di cani noto in televisione. Offre collari e guinzagli per cani in “pelle di mela” attraverso un negozio online. Nell’ottobre 2024 VDL ha inviato una lettera di diffida alla Mina Merchandising, l’azienda che vendeva i prodotti in questione, chiedendole di non utilizzare più il termine “Apfelleder” in quanto “inammissibile, fuorviante e anticoncorrenziale a fini pubblicitari”. Non avendo ricevuto riscontro, l’associazione ha deciso di adire le vie legali. Ma il giudice del Tribunale regionale di Colonia ha rigettato l’istanza dell’associazione. Sentite con quale motivazione: “Il colore blu del collare è da solo sufficiente a impedire al consumatore di credere di acquistare un prodotto in vera pelle, anche se la fibbia del collare è nera”.
Il ricorso
Nel marzo 2025, VDL ha presentato ricorso contro questa decisione. E il 4 luglio scorso, il Tribunale regionale superiore di Colonia ha accolto le argomentazioni di VDL. Ora Mina Merchandising, in Germania, non potrà più utilizzare il termine “Apfelleder” (pelle di mela) per promuovere prodotti che non sono realizzati interamente o in parte in pelle. “Non siamo contrari ai nuovi materiali, ma non vogliamo che questi materiali vengano definiti pelle al fine di fuorviare i consumatori” è il commento dell’associazione tedesca. (mv)
Foto Tribunale di Colonia e Mina Merchandising
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