Il libro sulla vita di Ezio Castellani, fondatore di Sciarada

Il libro sulla vita di Ezio Castellani, fondatore di Sciarada

Ha un titolo curioso, il libro sulla vita di Ezio Castellani, fondatore di Conceria Sciarada: Il Sogno di Testore (edito da Giunti). L’ha scritto Leonardo Giovanni Terreni ed è stato presentato ieri – 5 giugno – a Castelfranco di Sotto, negli spazi di Sciarada e alla presenza – oltre che dell’autore e del protagonista di questo romanzo d’impresa – di chi, nel settore della concia e sul territorio, con Castellani – classe 1948 – ha condiviso oltre 40 di vita e di sfide.

Il libro sulla vita di Ezio Castellani

Torniamo al titolo. Erano i tempi della scuola, nel 1961, quando Castellani inizia a portar con sé questo soprannome. Testore. Tutta colpa, se così si può dire, di una professoressa di italiano “che dice io sia una via di mezzo tra due personaggi dell’Iliade, Tersite e Nestore (…) Uno un po’ saggio, uno un po’ d’assalto e casinista. Così ha inventato Testore”. Spiegato il titolo, tutta la successiva storia di Ezio Castellani prorompe come un fiume in piena.

 

 

Il Sogno di Testore

C’è tutto in questo libro. La storia di famiglia e quella personale. Il percorso professionale, che per Castellani inizia durante l’adolescenza, come magazziniere presso la conceria La Domani. “Appartenente a uno dei più grandi conciari di Santa Croce e territorio limitrofo, il Gruppo Arno, che controllava fino a 8 aziende”, per Castellani fu come frequentare – parole sue – “l’università delle attività conciarie”. Partendo da qui, Il Sogno di Testore, si snoda lungo le tappe di una vita intensa che porta Castellani a fondare Sciarada nel 1977 a Ponte a Egola insieme a Renato Di Sandro, Marino Signorini e Mario Landi. A sposarsi – nel 1969 – con Simonetta Berti e a diventare padre di Simone (1970) e Serena (1975), ora alla guida della conceria di famiglia. A impegnarsi in svariati ruolo di rappresentanza associativa, da quelli in UNIC – Concerie Italiane al più recente, datato 2021, accettando la presidenza di Assoconciatori Santa Croce. E, anche, a soddisfare la sua più grande passione: quella per i motori.

Una visione ben chiara del suo futuro

“Ezio – scrive Terreni nelle conclusioni de Il Sogno di Testore – è un navigato capitano d’industria. Ma nel suo petto batte ancora un cuore di ragazzo, lo stesso che sognava a occhi aperti tanti anni fa. Non è altezzoso, come potrebbe esserlo chi ha raggiunto tali livelli, anzi fa della modestia un suo punto fermo. Riconosce che, pur essendo diventato un leader del settore conciario, rispettato da tutti, senza un po’ di fortuna certi risultati non li avrebbe raggiunti. E detto da lui, che ha subito tante traversie, con una vita costellata di difficoltà, di inciampi, da cui si è dovuto faticosamente rialzare più volte, ne aumenta lo spessore umano. C’è da aggiungere, comunque, che lui ha sempre avuto una visione ben chiara e lucida del suo futuro”.

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