Investimenti ne sono già stati fatti e altri sono in agenda. Gli sviluppi del business sul mercato asiatico sono interessanti. E, soprattutto, l’azienda si appresta a chiudere il bilancio 2025 con una crescita compresa tra il +10 e il +15%. La sinergia con Henan Prosper, gruppo cinese nel quale conceria Ausonia è entrata tramite la spagnola Colomer 1792, compie un anno: i diretti interessati si dicono soddisfatti dei risultati. “Siamo entrati subito in sintonia nel comune interesse – commenta Simone Ciardi, direttore dello stabilimento per Conceria Ausonia (in foto a sinistra) – di far crescere l’azienda”. “Essere parte di un gruppo industriale rende possibili sinergie e versatilità”, aggiunge Gil Font Puig, che è general manager di Colomer 1792 e di Conceria Ausonia (in foto a destra). È, oltretutto, un requisito necessario su un mercato che ha conosciuto importanti fenomeni di aggregazione a valle della filiera. “Il grande cliente – continua Font Puig – vuole un grande fornitore per ragioni di stabilità e sicurezza dell’approvvigionamento”.
La sinergia con Henan Prosper
Dall’autunno 2024, quando si è saputo dell’ufficialità del deal, la nuova proprietà è intervenuta nella conceria toscana con investimenti nel reparto di rifinizione e con l’introduzione di nuove tecnologie per un minor impatto ambientale (incluso l’impianto fotovoltaico). Allo studio ci sono anche eventuali interventi “nella struttura produttiva per accrescerne la capacità”: e questo, dati i tempi, è una notizia. “Pensiamo positivo – spiega Ciardi –: Ausonia fa prodotti di alta qualità per i quali c’è richiesta, c’è margine per aumentare la produzione, mantenendo lo standard che ci ha contraddistinto negli anni”. D’altronde la partnership con un colosso cinese può aprire nuovi orizzonti. “L’Asia e la Repubblica Popolare possono essere molto interessate ai pellami conciati al vegetale di Ausonia – chiosa Font Puig –. Stiamo valutando l’ampliamento al semivegetale”. Il gruppo cinese, intanto, valuta nuovi investimenti in Europa? “Investire dove i costi sono più alti che in Cina e in Asia è un passo che va ponderato bene – conclude Font Puig –. Ma si ragiona sempre sulle opportunità future. Per il gruppo è strategica la possibilità di avvicinarsi alle concerie clienti europee con investimenti nella fornitura di servizi e nella logistica”. (rp)
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