Lavausseau, Francia: secoli di conceria “salvati” dalla Cité des Tanneurs

Secoli di storia della concia si trasformano in una mostra per bambini, studenti e famiglie. È il prezioso bagaglio culturale lasciato in eredità alla cittadina francese di Lavausseau dalla Tannerie de la Boivre, storica conceria che nel corso dei decenni è riuscita a concentrare in sé la storia di un antico villaggio sviluppatosi sulle sponde del fiume Boivre grazie alla lavorazione della pelle. È l’evoluzione di Vaucellam, questo l’originario nome latino del luogo, la cui fondazione risale al Dodicesimo Secolo. Poco dopo iniziarono a sorgere i primi laboratori artigianali in cui si lavorava la pelle per rifornire di abiti e armature i crociati dell’Ordine degli Ospedalieri di San Giovanni di Gerusalemme. Il settore è redditizio, così nel 1811 lungo il fiume si arrivano a contare 11 concerie, raggruppate poi alla fine del Diciannovesimo Secolo in un’unica società da Charles Guionnet e ceduta nel 1929 a Théodore Carbonnier che si specializza nella concia minerale e nella produzione di suole in cuoio per calzature. A Théodore Carbonnier succedono i suoi figli, che a loro volta cedono la conceria a Ludovic Guignard, il quale concentra la produzione nelle pelli decorative fino al 2015, quando l’impianto è costretto a chiudere i battenti. Un inestimabile pezzo di storia, non solo territoriale, con i suoi macchinari e gli utensili, non poteva, però, sparire nel nulla. Così l’amministrazione comunale ha deciso di affidarne la gestione all’associazione Cité des Tanneurs che ora organizza visite all’interno dello stabilimento con tanto di dimostrazioni tenute da artigiani conciatori e corsi per la creazione di piccoli oggetti in pelle. E questo prezioso patrimonio è salvo.

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