Lavoro, i risultati della pelle italiana: in 15 anni gli incidenti in conceria sono calati del 57,2%

Il merito del risultato finale va riconosciuto a attori e a più fattori. Allo sforzo continuo dei conciatori italiani, in primis. Ma anche alla diffusione di strumenti della valutazione del rischio, a quella dei programmi di formazione dei dipendenti, all’applicazione di normative più stringenti, così come allo sviluppo tecnologico e al dialogo che UNIC – Concerie Italiane ha promosso con i produttori di macchinari per renderli più sicuri. Ed è la stessa associazione datoriale a pubblicare, durante il convegno sulla sicurezza e salute in conceria organizzato a Bruxelles da Cotance con industriAll, i risultati di tale impegno. In Italia negli ultimi 15 anni, raccontano i dati INAIL, il numero di incidenti in conceria è diminuito del 57,2%, mentre il tasso di frequenza degli stessi è calato del 42,8%. L’unico valore che risulta in aumento nello stesso periodo (+51,2%) riguarda gli incidenti “in itinere”, cioè quelli da e per il luogo di lavoro (che incidono per il 24,8% sul numero di incidenti in conceria). L’insorgenza di malattie professionali nel 2017, intanto, ha ceduto il 19,7% su base annua. La concia italiana, si può dire, alla sicurezza ci tiene. E si vede.

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