Le tensioni che attraversano le concerie di USA e Argentina

Le tensioni che attraversano le concerie di USA e Argentina

Il mercato globale della pelle è in difficoltà e tensioni attraversano le concerie di tutto il mondo. La cronaca ci porta tre casi da Stati Uniti e Argentina, dove i lavoratori sono in agitazione, di caso in caso, per migliorare le condizioni o (più banalmente) per salvare l’impiego.

 

 

Le tensioni che attraversano le concerie

Partiamo da chi, in rassegna, si agita in una cornice ancora positiva. I 65 dipendenti di Twin City Tanning (Minnesota) sono in sciopero dal 9 ottobre per chiedere il miglioramento delle condizioni lavorative. E continueranno coi picchetti (in foto, dalla stampa locale) fino a quando l’azienda non si rivelerà disposta a trattare. È molto più complessa la situazione per le aziende argentine, dove la liberalizzazione dell’export della materia prima conciaria ha complicato la quotidianità di aziende che già non navigavano in acque tranquille. In Curtiembre Arlei non si parla di licenziamenti, ma un 10% dell’organico sarebbe a repentaglio: la capacità produttiva di 10.000 pelli al giorno è attualmente ridotta a meno di 4.000 pelli. Va ancora peggio a Curtiembre de Paso del Rey, in procedura concorsuale da dicembre 2024 e già alleggerita di circa due terzi dei 150 addetti. Quando i sindacati pensavano di star stabilizzando le sorti dei residui 50 lavoratori, è arrivato l’ordine di chiusura della fabbrica da parte dell’assessorato alla Salute e Ambiente dell’amministrazione comunale.

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