Nuovi standard ambientali, la Cina condanna le piccole concerie

Il ministero cinese dell’Ambiente ha determinato i nuovi standard per lo scarico delle acque nel settore conciario, che entreranno in vigore dal primo marzo. La normativa abbassa i limiti dell’inquinamento e punta a eliminare le piccole concerie che operano in strutture obsolete con prospettive commerciali e tecnologiche nulle. La circolare ministeriale spiega che al momento la produzione conciaria cinese riversa nell’ambiente 160 milioni di tonnellate di acque di scarico, che contengono 1.280 tonnellate di cromo, 404.000 tonnellate di Cod e 16.000 di ammoniaca/nitrogeno. I nuovi standard debbono, nelle intenzioni ministeriali, abbassare la percentuale Cod di 11.800 tonnellate e di ammoniaca/nitrogeno di 2.380 tonnellate. Vengono anche specificati i livelli di nitrogeno, cloro e delle componenti chimiche che possono essere contenute nelle acque reflue da concia. Nel comunicato si specifica che “nel contempo le strutture industriali verranno ottimizzate e verrà eliminato quel gruppo di concerie di modeste dimensioni, non competitive, che opera in fabbriche di basso livello tecnologico o collegato ad impianti di trattamento delle acque di insufficiente produttività”. (pt)

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