Sogni, passione e dedizione: Gruppo Dani festeggia 75 anni

Sogni, passione e dedizione: Gruppo Dani festeggia 75 anni

“Settantacinque anni di sogni, passione e dedizione nella grande famiglia Dani”. È con un messaggio di unione e gratitudine che Giancarlo Dani, CEO dell’omonimo gruppo conciario veneto., ha celebrato il 75esimo anniversario dell’azienda. L’evento si è svolto alcuni giorni fa presso Villa Curti di Sovizzo (Vicenza). Una lunga storia di impegno e visione che l’imprenditore ci racconta in questa intervista, nella quale riflette sul passato e spiega con quali strategie Gruppo Dani affronta la crisi e guarda al futuro.

Gruppo Dani festeggia 75 anni

Com’è cambiata l’azienda in questi 75 anni?

La crescita di Dani è stata naturale e progressiva. Siamo nati nel 1950, nel dopoguerra, come una piccolissima conceria a conduzione familiare, specializzata nella produzione di pellami destinati a manufatti utili alla ricostruzione del Paese. Guanti da lavoro, scarpe e grembiuli per l’industria metalmeccanica, che in quegli anni stava vivendo un vero boom.

Quali scelte vi hanno permesso di crescere?

Già alla fine degli anni ’50, con l’Italia in forte crescita, abbiamo iniziato a soddisfare le esigenze di molti altri settori. Come arredamento e contract, pelletteria, abbigliamento e calzatura. Per questo abbiamo costruito un piccolo capannone ai margini della città di Arzignano. Anno dopo anno, ci siamo inseriti in nuovi ambiti come automotive, trasporti, smart devices e selleria.

Quali sono i punti fermi della vostra azienda?

La nostra produzione è stata volutamente mantenuta a ciclo completo e avviene interamente internamente. Così da garantire e certificare il controllo, la qualità e l’affidabilità sia dei prodotti sia dei processi produttivi. Ogni giorno Dani si impegna a migliorare, integrando soluzioni sempre più sostenibili.

 

 

Parola d’ordine: “Facciamolo”

Cos’è che vi contraddistingue?

Parlare di futuro in Dani è una realtà concreta. La parola chiave che guida da decenni il nostro modo di pensare e lavorare è: “facciamolo”. Non serve aspettare domani per ridurre l’impatto ambientale, bisogna agire subito.

Come affrontate la fase sfidante di mercato odierna? Qual è il vostro approccio alla crisi?

Il nostro approccio è sempre stato quello di non limitarci a essere “solo” una conceria, ma di fare la nostra parte per un futuro migliore. Dani ha da sempre a cuore la sostenibilità. L’ambiente è la nostra casa, la fonte delle risorse che ci permettono di vivere, lavorare e progettare, quindi dobbiamo averne la massima cura.

La sostenibilità è al primo posto per DANI?

Sono orgoglioso di poter testimoniare il nostro impegno attivo nel contrastare il mito che la concia della pelle sia un’attività ad alto impatto ambientale o sociale. Siamo stati pionieri, fissando obiettivi chiari e coinvolgendo enti terzi indipendenti che hanno misurato e certificato i nostri progressi, permettendoci di promuoverli con trasparenza e credibilità. La nostra strategia si concentra sull’obiettivo europeo di carbon neutrality entro il 2050, per affrontare il cambiamento climatico. Consapevoli che si tratta di una sfida collettiva.

La festa e il futuro

Avete festeggiato con un grande evento. Qual è il messaggio ai vostri dipendenti?

Siamo profondamente grati di aver potuto condividere con tutti i nostri stakeholder questa serata speciale. Abbiamo celebrato 75 anni di sogni, passione e dedizione nella grande famiglia Dani. Questo anniversario rappresenta l’unione di valori e intenti. È un augurio sincero a rafforzare sempre di più il legame che ci unisce a clienti, fornitori, collaboratori e amici, tutti parte essenziale di questo straordinario traguardo.

Come immaginate il futuro di Dani?

Guardiamo al futuro con entusiasmo, pronti a costruire e consolidare insieme al Distretto nuovi successi, prolungando ancora a lungo il nostro cammino condiviso. Immaginiamo un futuro di grandi cambiamenti, fatto di scelte coraggiose e mai prese a cuor leggero. Il contesto politico, economico e sociale in cui operiamo è molto incerto, ma noi conciatori non dobbiamo mai perdere la speranza. Dobbiamo restare fortemente uniti. Consapevoli che serve la forza di tutti per remare insieme verso un domani virtuoso, capace di abbracciare pace, serenità ed empatia.

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