UNIC e Cotance, vittoria a Bruxelles: cambia il limite sui PFOS

UNIC e Cotance vincono a Bruxelles sui limiti dei PFOS

Un lavoro durato oltre due anni e mezzo. Una vittoria non solo (molto) importante, ma anche particolarmente significativa. UNIC – Concerie Italiane e Cotance hanno convinto la Direzione Generale Environment della Commissione Europea a intervenire facendo chiarezza sui limiti dei PFOS “nella pelle e nella pelle rivestita” .

Il problema
L’acronimo individua l’acido perfluoroottansulfonico. È un composto chimico di origine sintetica utilizzato per conferire idrorepellenza e caratteristiche antimacchia a tessuti e una svariata quantità di materiali e prodotti. Tra questi, anche la pelle. Su di essa, però, il discorso è sempre meno scontato rispetto ad altri materiali, con la conseguenza di dover sottostare a limiti inappropriati. In ragione di questa differenza, UNIC e Cotance hanno messo in campo una task force che, ieri ha raggiunto l’obiettivo.

Cosa cambia
Data la sua peculiare identità, in base ai chiarimenti di Bruxelles ora la pelle è da considerarsi come un “materiale” e non più come un “materiale rivestito”. Quest’ultimo termine è da riferirsi esclusivamente al “cuoio rivestito” (pelle con strato di rifinizione superiore a 0,15 millimetri) così come definito dalla  Dir. 94/11/CE (Etichettatura delle calzature). Quindi, se nel caso di materiale rivestito è stato confermato il limite a un microgrammo per metro quadrato (ma solo nel caso in cui il materiale non sia separabile dal substrato pelle), per la “pelle in quanto materiale” cambia tutto. In questo caso, quando “lo strato di rifinizione è inferiore a 0,15 millimetri, il limite legale da considerarsi è in peso e pari 0,1%”.

Due anni e mezzo di lavoro
“La Commissione – si legge in una nota UNIC – ha finalmente accolto la nostra richiesta di modifica al documento Frequently Asked Questions (FAQ) e ha stabilito che il metodo di analisi sviluppato per la pelle e la pelle rivestita è lo standard CEN (EN ISO 23702/1)”. Un risultato ottenuto attraverso due anni e mezzo di intensissimo lavoro. Da un lato quello tecnico, durante il quale è stato sviluppato un metodo (normato, con una costante e continua opera di approfondimento) e validato sulla pelle attraverso una prova interlaboratorio organizzata attraverso il CEN/TC 289-Leather (di cui UNIC detiene la Segreteria Tecnica, ndr). Dall’altro, quello di costante e continua condivisione con i brand e di rappresentanza a Bruxelles. Un lavoro che ha dato i suoi frutti.

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