Dal Ministero del Commercio di Pechino dicono che non si può, da un giorno all’altro, “sradicare la contraffazione”, in particolare quella che affligge le griffe del lusso e viene veicolata online. Così, mentre in alcune recenti occasioni propri i grandi brand hanno dato atto di come la Cina abbia alzato l’asticella dei suoi controlli, il Single’s Day di domenica, che ha regolarmente stracciato ogni precedente record di incasso (27,1 miliardi di euro in 24 ore), si è trasformato in un regno (anche) del fake. In particolare, sul portale Taobao sono state messe in vendita sneaker Ababis, in tutto e per tutto simili alle Adidas ma proposte a 5 euro. Oppure scarpe Balenciaca a 16 euro, finte Louis Vuitton a 15 euro, borse Long Chang a 13 euro. Troppo facile capire l’inganno? Fino a in certo punto, visto che fonti di stampa rilevano come alcuni consumatori, consapevoli che il brand Caiwen Kani non sia l’originale Calvin Klein, dicano, però, che “a osservare l’articolo non si vede la differenza, sembra autentico, potrebbe essere originale”. Una realtà resa ancor più drammatica dalla diffusione di un livello 2.0 di contraffazione: spesso a essere false, infatti, non erano le collezioni in vendita, ma le stesse app da scaricare sugli smartphone. A poco vale, per ora, che Taobao sia finito per l’ennesima volta nella black list USA dei più grandi “mercati di beni fake” o che Alibaba abbia rassicurato l’agenzia stampa France Presse di possedere “i migliori metodi di protezione della proprietà intellettuale” di “aggiornarli costantemente”. Qualcosa, forse, potrebbe cambiare dal 1° gennaio 2019, quando a Pechino entrerà in vigore la legge che renderà i portali come Alibaba e Taobao responsabili dei prodotti falsi in vendite sulle loro piattaforme. Una decisione che alcuni addetti ai lavori definiscono “ipocrita”. Il dibattito è aperto. Il virus della contraffazione, intanto, non smette di diffondersi. Nella foto, un centro di smistamento degli acquisti effettuati durante il Single’s Day (immagine di repertorio tratta da independent.co.uk).
Il lato oscuro del Single’s Day: nel giorno dei record (27,1 miliardi in 24 ore) i falsi hanno invaso il web
