Turchia: il falso sfrutta i bambini rifugiati siriani. La denuncia ieri sera su LA7

Bambini rifugiati siriani schiavi nelle fabbriche di abbigliamento e scarpe di Gaziantep, in Turchia. Questo il tema centrale della puntata di Piazzapulita (LA7) andata in onda ieri sera. Sarebbero almeno 250.000 i bambini che, per aiutare la propria famiglia, lavorano anche 11 ore al giorno nei laboratori clandestini dove si producono scarpe e abbigliamento contraffatti. Soltanto tre mesi fa l’organizzazione no profit Business and Human Rights Resource Centre (BHRRC), aveva chiesto a 28 grandi marchi di controllare il personale impiegato in Turchia. H&M e Next sono stati gli unici che hanno rivelato di aver identificato il lavoro minorile nel corso del 2015. Primark e C&A hanno detto di aver identificato lavoratori rifugiati siriani adulti. Adidas, Burberry, Nike, Puma hanno dichiarato che non ci sono rifugiati siriani nella loro catena di fornitura. Stesso discorso per Arcadia Group, che possiede Topshop, Dorothy Perkins e Burton Menswear mentre tutti gli altri non hanno risposto, tra cui M&S, Asos, Debenhams e Superdry, Gap, New Look e River Island. (mv)

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