Addio a Franco Moschini. L’imprenditore, che si è spento a 91 anni nella sua abitazione di Tolentino (Macerata), ha reso grande Poltrona Frau nel mondo. Oltre alle due figlie Melania ed Erika, lascia una traccia indelebile nella storia del Made in Italy.
La carriera di Franco Moschini
Nella notte tra domenica 13 a lunedì 14 luglio Moschini si è spento in seguito a una lunga malattia. Classe ’34, dopo gli studi si trasferisce a Milano per lavorare all’Agip Mineraria. Poi torna nelle Marche perché gli viene affidata la missione di valutare la situazione dall’azienda Poltrona Frau di Torino, indebitata con il suo fornitore di pelli, Conceria del Chienti di Tolentino. Moschini vede il potenziale dell’azienda piemontese e ne suggerisce l’acquisto. È il 1963 e il sito produttivo di Poltrona Frau passa da Torino a Tolentino, insieme all’unico dipendente. Moschini, uno dei tre generi di Clara Gabrielli (figlia unica di Nazareno), diventò socio di Poltrona Frau.
Le sorti del gruppo
Nel 1990 il gruppo Nazareno Gabrielli (che inglobava la pelletteria omonima, la Conceria del Chienti e Poltrona Frau) si divide. Ognuno dei tre cognati prende le redini di un’azienda e Moschini diventa il timoniere di Poltrona Frau. Da qui si apre una nuova fase di crescita per l’azienda di interior design che nel 2014 passa al gruppo americano Haworth. Moschini ne resta presidente fino al 2016.
Le attività
Nei primi anni Duemila Moschini fonda la Moschini SpA. L’imprenditore poi rileva il marchio Gebrüder Thonet Vienna, uno dei più antichi produttori di mobili al mondo. Lo stesso imprenditore ha sempre amato Tolentino, contribuendo in maniera determinante ad alcune opere pubbliche che resteranno nella storia della città, come il Polietama. L’ultimo lascito è il restauro del primo laboratorio della pelletteria Nazareno Gabrielli, trasformato nell’hotel “Interno Marche”. (mv)
