Tra Roma e Bruxelles. Su questo asse, tra Green Deal, costo dell’energia, investimenti e competitività, si è svolta stamane, al teatro EuropAuditorium di Bologna, l’assemblea 2025 di Confindustria. Oltre all’intervento del presidente di Confindustria Emanuele Orsini, hanno partecipato all’assemblea Roberta Métsola, presidente del Parlamento europeo, e la premier italiana Giorgia Meloni.
Le proposte di Orsini
“L’amara verità è che oggi sia l’Europa che il nostro Paese affrontano un rischio concreto di deindustrializzazione, aggravato dalla guerra dei dazi, ma alimentato da un pregiudizio anti-industriale. Confindustria propone un Piano Industriale Straordinario per rilanciare l’economia europea e nazionale” ha detto Orsini. La crescita del Pil dello 0,6% dell’Italia “è esposta al rischio di un nuovo triplo shock: la caduta della domanda statunitense; la frenata della domanda globale; la possibile crisi finanziaria, con ripercussioni su Pil, investimenti, occupazione e debito”. Orsini ha denunciato i contraccolpi economici del Green Deal europeo e di come l’errore sia stato “anteporre l’ideologia al realismo e alla neutralità tecnologica: ci siamo dati i tempi e gli obiettivi ambientali più sfidanti del mondo, ma senza alcuna stima degli effetti e dei costi sull’industria e sui lavoratori e le loro famiglie”. Nelle proposte di Orsini anche l’introduzione di strumenti di supporto alle imprese delle filiere più in difficoltà. In particolare quella dell’automotive. “Misure mirate a favorire aggregazioni, ristrutturazioni e rafforzamento del capitale aziendale. Abbattiamo le tasse su tutti i premi di produttività, facendo lo stesso per i contratti aziendali e territoriali, in cui imprese e lavoratori scambiano maggiore produttività con più reddito e welfare aziendale”.
L’intervento di Métsola
Molto apprezzato l’intervento di Roberta Métsola che ha esordito (e poi concluso) affermando: “Il parlamento europeo che presiedo è un vostro alleato”. Métsola ha enfatizzato come l’Europa debba offrire soluzioni e non essere parte del problema. Ha ammesso l’eccesso di burocrazia, che ha intaccato la competitività. “Dobbiamo promuovere un cambiamento di mentalità” ha osservato la presidente del parlamento europeo che ha citato anche “l’accesso al credito difficile per le Pmi”. In un passaggio molto applaudito, Métsola ha affermato: “Vogliamo un’Europa dove le storie di successo, e non i tappi attaccati alle bottiglie di plastica, sono il simbolo delle priorità”.
Le parole di Meloni
“Pensate in grande” è l’invito rivolto alla platea degli industriali con cui Giorgia Meloni termina il suo intervento all’assemblea di Confindustria. “L’Italia è credibile di fronte a un quadro complesso” ha detto la premier citando lo spread, l’andamento della Borsa, quello dei titoli pubblici, le valutazioni delle agenzie di rating. E l’attrattività per gli investimenti stranieri. “Made in Italy è un messaggio per tutto il mondo. Siamo desiderati” ha rimarcato la premier che ha poi rilevato come il costo dell’energia sia un’assoluta priorità del Governo. In merito alle leggi europee, Meloni considera strategica l’alleanza con la Germania, che insieme all’Italia è il maggiore paese manifatturiero d’Europa. “Il declino non è un destino. Si può invertire la rotta. E noi siamo sulla strada giusta” ha rimarcato la premier. Nel corso dell’assemblea è stato presentato ExPAnD, una piattaforma innovativa sviluppata dal Centro Studi Confindustria in collaborazione con la Fondazione Manlio Masi, per aiutare le imprese a individuare i mercati esteri più promettenti, basandosi su dati concreti e analisi approfondite. (mv)
Foto Confindustria
Leggi anche: