Aziende che falliscono (male): i dipendenti di Tai incassano gli arretrati, condannato il titolare di Atmosphere

L’azienda è fallita e mancano anche i soldi per pagare un consulente che sbrighi le pratiche all’INPS. L’istituto previdenziale aveva infatti bloccato una dozzina di pratiche perché il calzaturificio Tai di Rufina (Firenze) non aveva comunicato la cessazione di lavoro con i dipendenti, i quali erano da tempo impossibilitati ad incassare stipendi e Tfr arretrati per una cifra complessiva di 500.000 euro. Ora però la situazione sembra essersi sbloccata, perché l’INPS ha accolto l’invito dei sindacati a sbloccare le pratiche e ad avviare l’iter per la riscossione dei crediti. L’azienda era fallita nel 2015 ed era passata nelle mani del curatore fallimentare, che non trova i soldi per pagare una persona capace di occuparsi delle pratiche del fondo di garanzia INPS e far percepire agli ormai ex lavoratori, in disoccupazione proprio dal 2015, le somme accordate dal giudice. I lavoratori coinvolti riceveranno le lettere dell’Inps e dal 16 dicembre potranno avere quanto di loro spettanza. È stato invece condannato a 4 anni di reclusione e all’inabilitazione all’esercizio di un’impresa commerciale per dieci anni il titolare di fatto del calzaturificio Atmosphere di San Colombano (Lucca), fallito nel 2014. L’uomo, un italiano di 58 anni, è accusato di aver sottratto alla curatela fallimentare almeno il 15% del fatturato, oltre che alcuni beni strumentali. Stando a quanto riporta il Tirreno, nell’ambito dello stesso procedimento è stato assolto il figlio del titolare (imputato per bancarotta patrimoniale), mentre due amministratori legali, tra cui la moglie del titolare di fatto, hanno patteggiato davanti al Giudice per l’Udienza preliminare una condanna a 16 mesi. (mv/rp)

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