Gli azionisti Farfetch insistono e presentato un secondo ricorso legale. Sostenendo che sono stati ingannati dal team manageriale (tra cui il fondatore ed ex CEO José Neves) dell’azienda. Team che avrebbe nascosto la reale situazione finanziaria dell’e-tailer di lusso. Finito poi in crisi e salvato dalla coreana Coupang. Un giudice dovrà di nuovo pronunciarsi sulla causa.
Gli azionisti Farfetch insistono
Lo scorso 30 settembre, il giudice Edgardo Ramos del distretto meridionale di New York ha respinto integralmente il primo ricorso presentato da un gruppo di azionisti Farfetch. Il ricorso si fondava sul fatto che l’azienda e diversi ex dirigenti avrebbero fornito informazioni false, ingannando gli azionisti e il mercato circa la reale situazione finanziaria. Secondo i querelanti Farfetch si dichiarava in piena salute finanziaria, mentre aveva evidenti difficoltà. E nonostante il rallentamento del business, Farfetch ha deciso di rilevare New Guards Group per 675 milioni di dollari. Un’operazione che i querelanti definiscono troppo onerosa e mascherata da “errate dichiarazioni pervasive e sostanziali” sulle performance dell’azienda.
Il secondo ricorso
Il giudice ha sostanzialmente deciso che non c’è stato inganno in quanto erano dichiarazioni ottimistiche e previsionali non perseguibili dalla giustizia. Ma nel respingerlo, ha concesso l’autorizzazione a modificare il ricorso, che è esattamente ciò che è accaduto. E il 3 novembre alcuni azionisti hanno depositato un nuovo reclamo che, secondo quanto scrive The Fashion Law, non introduce una nuova teoria sulla frode ma è più circostanziato. Accorcia la cronologia, evidenzia la presunta crisi di liquidità e chiarisce il collegamento tra stress finanziario interno, comunicazioni e decisioni del management, fino alla ristrutturazione nel tentativo di sopravvivere. (mv)
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