Bangladesh, da casalinga a imprenditrice calzaturiera grazie al micro-credito: una storia di successo tutta al femminile

Da casalinga a imprenditrice calzaturiera nel Bangladesh. È la storia di Shibli Begum, madre di tre figli sposata con Shahidul, tuttofare impegnato anche nel calzaturiero. Shibli ha ottenuto un finanziamento di 3.580 dollari dal Fondo internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD), che gestisce un progetto denominato Pace per la promozione e la commercializzazione delle imprese agricole. Shibli, si legge su LeatherBiz, è stata in grado di meccanizzare gradualmente la propria attività. Il costo medio di produzione è diminuito e il profitto è aumentato e dopo un po’ di tempo ha deciso di trasformare la sua micro-impresa in un piccolo calzaturificio: oggi dà lavoro a 50 dipendenti, molti dei quali sono donne. La zona di Bhairab conta circa 7.000 calzaturifici, il 40% dei quali impiegano da tre a dieci lavoratori. La maggior parte delle piccole e micro-aziende è guidata da imprenditori privi di formazione del settore mentre le fabbriche utilizzano materiali a basso costo e producono le scarpe a mano. Ciò si traduce in calzature di bassa qualità che hanno un ridotto valore di mercato. Con l’aiuto di una Ong locale chiamata Popi (People’s Oriented Program Implementation), i prestiti dell’IFAD hanno aiutato molte di queste aziende a migliorare l’efficienza e la qualità dei prodotti. Con la formazione, i beneficiari sono ora in grado di produrre scarpe utilizzando macchine e ottimizzare i loro processi aziendali. Le condizioni di sicurezza e di lavoro sono migliorate e di conseguenza, la competitività dei produttori locali è notevolmente aumentata. Da IFAD (che ha sede a Roma) riportano che il successo di Shibli Begum ha avuto un effetto positivo sui suoi fornitori (inclusi di pelle), portando maggiore prosperità in ampi settori dell’economia locale. (mv)

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