Bilancio, CNMI presenta al Governo le 12 priorità della moda

Bilancio, CNMI presenta al Governo le 12 priorità della moda

Le 12 priorità della moda. Carlo Capasa, presidente di CNMI (Camera Nazionale della Moda Italiana), ha presentato al Governo il documento redatto con Confindustria Moda e altre sigle di settore (come Altagamma e Pitti Immagine), contenente le 12 richieste a sostegno dell’industria della moda. Un’industria che porta valore all’Italia (100 miliardi di fatturato e 600.000 addetti) e contribuisce all’immagine del Paese nel mondo. “Ogni euro investito nel tessile-moda-accessorio e nei comparti contigui ne genera almeno 6 o 7 – afferma Capasa –. Un effetto moltiplicatore che va innescato e sostenuto, specie in un periodo economico complesso come questo”.

Le 12 priorità della moda

In vista della legge di Bilancio che il Governo si appresta a varare, CNMI presenta le sue (12) richieste. Le prime sette sono inserite nel capitolo intitolato “Rafforzamento e potenziamento delle imprese con conseguenti effetti positivi sull’occupazione”. Tra queste, ci sono misure per il patent box, per il credito d’imposta per attività di design e ideazione estetica e per il welfare aziendale. Ma anche per la valorizzazione delle risorse aziendali non riconducibili a beni finanziari, che hanno capacità di generare valore (asset intangibili).

 

 

Meno burocrazia

Sotto il capitolo relativo allo snellimento della burocrazia, racconta il Sole 24 Ore, ci sono due punti. Capasa (in foto, Imagoeconomica) chiede l’esenzione dall’obbligo di redazione della certificazione contabile del credito d’imposta per investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione. E un chiarimento definitivo sull’interpretazione del credito d’imposta per i settori tessile, abbigliamento e calzature. (Al Micam il viceministro Maurizio Leo ha detto che non è previsto un ulteriore intervento dirimente sulla questione che considera già sufficientemente chiara).

Più formazione

Infine, tra le proposte ci sono le richieste per la formazione e l’occupazione. Tra queste la reintroduzione del credito d’imposta Formazione 4.0, un contributo a fondo perduto per le Academy aziendali e agevolazioni per il trasferimento generazionale delle competenze. (mv)

 

 

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