Non spettacolarizzazioni, ma equilibrio, senso di responsabilità nonché rispetto per aziende e addetti. Lo chiedono Confindustria Accessori Moda e Confindustria Moda in una dichiarazione congiunta sugli ultimi sviluppi delle inchieste sul caporalato in Lombardia. Intanto la stessa Procura di Milano indaga in Toscana, dopo essersi già spinta nelle Marche, tra i fornitori di Tod’s.
Le richieste della moda
Confindustria Accessori Moda e Confindustria Moda “sono pienamente allineate sulla necessità di contrastare con fermezza ogni forma di illegalità lungo la catena del valore del settore”. Ma allo stesso tempo “esprimono forte preoccupazione per la crescente spettacolarizzazione mediatica, che rischia di generare un danno profondo e ingiustificato all’immagine e conseguentemente all’economia dell’intero settore. Le associazioni – si legge nella nota – chiedono pertanto equilibrio, responsabilità e rispetto del lavoro di migliaia di imprese e centinaia di migliaia di lavoratori, affinché la doverosa lotta all’illegalità non si trasformi in un mero spettacolo mediatico, atto a procurare un danno irreparabile a una filiera che contraddistingue il valore del Made in Italy nel mondo”. Le associazioni puntano il dito soprattutto sui media internazionali che, attraverso “facili fraintendimenti” generano un’eco negativa della produzione made in Italy.
L’impegno c’è
Le associazioni sottolineano il loro impegno “nell’ideazione ed elaborazione di sistemi di controllo, audit e monitoraggio”. E nel “processo legislativo in atto, avente come oggetto la disciplina della certificazione unica di conformità delle filiere della moda, finalizzata ad incentivare la legalità nel settore”. Le associazioni ritengono essenziale che il processo di gestazione che porterà ai risultati auspicati “si esplichi in un clima che non comprometta ingiustamente un patrimonio industriale e culturale che appartiene a tutto il Paese”.
Intanto Milano indaga in Toscana
Dalla Toscana, nel frattempo, emergono alcuni dettagli relativi all’inchiesta milanese riguardante Tod’s. Come scrive Il Tirreno, tra il 18 e il 20 novembre la Procura di Milano ha inviato i carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro a svolgere delle perquisizioni in tre aziende a gestione cinese fornitrici di secondo livello: due a Scandicci (Firenze) e una a Carmignano (Prato). Qui i militari avrebbero riscontrato irregolarità e violazioni. La stampa nota una coincidenza: proprio il 20 novembre il CdA di Tod’s ha approvato alcune azioni per migliorare il controllo della supply chain. Tra queste anche “l’istituzione di una nuova funzione aziendale di Technical Compliance per assicurare la piena aderenza ai requisiti normativi, etici e ambientali”. Nonché “l’adozione di una nuova release del modello organizzativo”. Azioni che poi il gruppo ha illustrato nella richiesta (accolta) al GIP di Milano di rinvio dell’udienza che doveva decidere delle misure interdittive per sei mesi. (mv)
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