Caporalato: per Zegna gli errori sono inevitabili, ma riparabili

Caporalato: per Zegna gli errori sono inevitabili, ma riparabili

Gli errori sono inevitabili ma riparabili. “È impossibile controllare da soli ogni singola fase di ogni singolo prodotto. L’importante, quando si commettono errori, è esaminarli, intervenire e correggerli”. Lo afferma Ermenegildo “Gildo” Zegna, CEO del gruppo di lusso italiano, rispondendo ad una domanda sulla filiera Made in Italy. Intervistato da Business of Fashion, Zegna ha parlato anche delle aspettative per il 2026 e della sua filiera integrata “ad un livello superiore ad Hermès” anche per la pelle.

Gli errori sono inevitabili

Una recente nota rilasciata da Bernstein ha stimato che il livello di integrazione a monte della filiera di Zegna era superiore persino a quello di Hermès. Il riferimento è ai prodotti realizzati in strutture di proprietà. “Non conosco i dati relativi a Hermès – ha risposto Gildo Zegna – ma il prossimo anno supereremo il 60% di prodotti realizzati internamente. Questo grazie al nuovo stabilimento per calzatura e pelletteria (a Sala Baganza-Parma, ndr)”. Il CEO del gruppo spiega come la nuova fabbrica sia stata concepita come “un grande atelier in cui gli artigiani possono lavorare e comunicare sul proprio lavoro. Perché voglio assicurarmi che gli stakeholder comprendano che non siamo solo una catena di fornitura integrata per i tessuti e il prêt-à-porter, ma anche per la pelletteria”.

 

 

E sul caporalato

A proposito di filiera, sorge spontanea la domanda relativa alle inchieste della Procura di Milano che hanno scovato fenomeni di caporalato su alcuni marchi del lusso. Ecco cosa ha risposto Zegna. “È una questione molto complicata. A volte i marchi e i fornitori commettono errori. Non è giusto condannare tutto il duro lavoro, il know-how del “Made in Italy” e tutta la tradizione che abbiamo avuto. Ciò che è stato creato non è perfetto, ma penso che sia uno standard molto buono”. L’imprenditore sottolinea come la percentuale di fornitori coinvolti nelle inchieste sia molto piccola rispetto al volume complessivo. E crede che il disegno di legge sul Made in Italy “sarà molto utile per certificare tutti i processi. Quindi lavoriamo insieme per evitare che queste cose accadano. Penso davvero che abbiamo bisogno di un modello nazionale” conclude Gildo Zegna.

Le aspettative per il 2026

Interpellato sulle aspettative del settore del lusso per il 2026, Zegna si dice “positivo ma prudente” perché dipende dalla geopolitica. “Molte variabili sono semplicemente fuori dal nostro controllo. Alla fine, sono i cambi a danneggiarci più dei dazi doganali. Sono cauto, ma pronto a reagire. Con una supply chain integrata, possiamo accelerare rapidamente quando necessario” spiega Zegna. Che è prudente soprattutto sulla ripresa del mercato cinese: “Dobbiamo lavorare con ciò che abbiamo, essere realisti, evitare di sognare. Se la Cina torna ai vecchi livelli, benissimo, ma non dovremmo farci troppo affidamento”. (mv)

Foto Zegna

Leggi anche:

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×