Per Carismi inizia la stagione francese: dopo il salvataggio di Crédit Agricole, nuovi board e obiettivi

La Cassa di Risparmio di San Miniato ha ratificato ieri il suo nuovo assetto ora che è controllata al 95% da Crédit Agricole, a capo della sofferta operazione di acquisizione che ne ha garantito il salvataggio. Durante l’assemblea dei soci è stato nominato nel ruolo di presidente l’ex ad Divo Gronchi (dopo le recenti dimissioni rassegnate dal suo predecessore Mario Marinella), al timone di un board totalmente rinnovato. Nel piano di rilancio dello storico istituto toscano sono previsti nuovi finanziamenti a famiglie e imprese: circa un miliardo nell’arco del triennio 2018-2020, con una crescita media del 10% circa, superiore alle stime di mercato che prevedono un incremento medio degli impieghi nell’intervallo 1-1,5%. Una risposta questa alle forti preoccupazioni manifestate dalle istituzioni locali e dai diversi soggetti interessati, tra cui anche i conciatori toscani che da sempre hanno in Carismi il proprio punto di riferimento finanziario. Molte incertezze accompagnano ancora il futuro della banca: non si sa se manterrà il marchio e resterà banca «federata», o se sarà incorporata. L’ingresso di Crédit Agricole Cariparma in Carismi è già stata segnata da un taglio al personale di 147 dipendenti e la chiusura di molti sportelli sul territorio

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