Consumi Italia: calano borse e scarpe ma per il 2026 atteso rialzo

Consumi Italia: calano borse e scarpe ma per il 2026 atteso rialzo

Consumi Italia: calano borse e scarpe ma il 2026 potrebbe portare un leggero miglioramento. Lo afferma Sita Ricerca nel report “Lo scenario del fashion nel 2025 e prospettive” presentato nel corso del Pambianco Fashion Summit. I consumatori guardano il prezzo, aspettano sconti e promozioni, comprano online e negli outlet. Si fanno tanti discorsi ma alla fine “si privilegia la quantità a scapito della qualità” afferma Sita Ricerca.

Calano borse e scarpe

Nei primi 9 mesi 2025, il mercato italiano del fashion vale 17,9 miliardi di euro (circa 1 miliardo in meno rispetto al 2019 che diventeranno 1,2 miliardi a fine anno) e in calo dell’1,5% sul 2024. I livelli del 2019 non verranno raggiunti nemmeno nel prossimo biennio. Beauty, cibo, vino, ospitalità e viaggi risultano più attraenti della moda. Nel 2025 tiene il target donna, mentre uomo e infanzia soffrono, anche a causa della diminuzione delle nascite. Penalizzati soprattutto gli accessori, settore in cui le spese sono diminuite del 5% sul 2024 (-13,3% sul 2019). Per le calzature -0,7% rispetto al 2024 e -7,1% sul 2019. Per la stagione autunno/inverno due consumatori italiani su 3 prevedono acquisti guidati da promozioni e saldi. Un consumatore su 2 compra nei periodi di saldi e promozioni e uno su 4 guarda il prezzo. Sita Ricerca evidenzia un maggior interesse per capi durevoli e di qualità. Ma non per i giovani. “Mi piace acquistare tanti capi, che non costano molto per potermi cambiare spesso” risulta una delle risposte fornite dalla Gen Z (15-27 anni) che ha affermato di acquistare i prodotti senza badare a come sono fatti.

 

 

Il prezzo rimane fondamentale 

Il prezzo è fondamentale anche nella sostenibilità. La disponibilità a pagare di più è spesso dichiarata in modo politically correct perché poi il prezzo resta decisivo. Così come determina i canali d’acquisto. Nei primi 9 mesi del 2025, infatti, cala il traffico nei negozi fisici, tranne che negli outlet. L’online è stabile ma guadagna quote (costituisce il 16% degli acquisti), con le calzature che rappresentano il 21,4%. “Le dinamiche della calzatura e della pelletteria nei primi dieci mesi del 2025 sono state di leggera difficoltà. Con cali della spesa negli accessori pelle dovuti al rallentamento del mercato di fascia alta. E nelle scarpe per il continuo trend verso modelli sportivi e all’uso minore di calzature classiche” afferma Daniele Spelta di Sita Ricerca. Che poi prosegue: “Si prevede che questi fenomeni proseguiranno anche nel 2026, anche se la ripresa generale dei consumi stimati dall’Istat nel breve periodo avrà un impatto positivo per questi settori. Insieme al venir meno di “esplosioni” di brand e insegne low price e ultra fast fashion che hanno conquistato fette di mercato nello scorso biennio”. (mv)

Foto Prada

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