Cronache indiane: a Chennai IILF soddisfa, a Vellore ipotizzano un nuovo leather cluster, a Kanpur ancora problemi

Buon afflusso di visitatori e positiva partecipazione agli eventi collaterali. Si è conclusa ieri la 34esima edizione di India International Leather Fair (IILF) a Chennai, animata quest’anno da circa 450 espositori nazionali e altri 20 internazionali provenienti da Cina, Francia, Germania, Italia e Brasile. La maggior parte dei partecipanti si è detta soddisfatta dell’afflusso dei visitatori nei primi due giorni, “spesso con idee chiare e determinati”. Nel corso di una tavola rotonda, il presidente del Council for Leather Export (CLE), Ahmed Aqeel, ha spiegato che il settore “ha registrato una crescita compresa fra il 5 e il 6% nel corso dell’anno“. Anche per questo CLE avrebbe avviato un confronto con il governo dello Stato del Tamil Nadu per l’insediamento di un ampio sito produttivo nei pressi della città di Vellore, nel Sud Est del Paese.

 

 

 

Secondo la stampa indiana, l’associazione avrebbe proposto di dedicare un’area ampia circa 100 acri, quasi mezzo chilometro quadrato, allo sviluppo del sito in cui ospitare un centinaio di piccole e medie imprese legate alla lavorazione della pelle per un investimento complessivo di circa 40 milioni di euro. “Il polo darà una spinta molto importante all’industria della pelle” ha dichiarato alla stampa indiana Israr Ahmed, presidente regionale per il Sud del Paese del CLE, il quale ha aggiunto che di fronte al progetto l’amministrazione guidata da Edappadi Palaniswami sta mostrando “una risposta molto positiva” ed è “probabile che il progetto inizi presto“. Tra i vantaggi che il polo porterebbe, soprattutto nella produzione di calzature e pelletteria, vi sarebbe quello di sostenere un settore in crescita che negli ultimi anni – sempre secondo i dati CLE – è riuscito a penetrare in nuovi mercati come Stati Uniti, Russia, Giappone, Australia e Polonia. “Il distretto – conclude Aqeel Ahmed, presidente del CLE, dalle pagine dei media indiani – ci aiuterà ad aumentare le esportazioni dal Paese”. Nel frattempo, continuano i problemi del distretto conciario di Kanpur, dove a oltre 100 concerie è stata imposta una riduzione della produzione a causa del massiccio inquinamento presente nel fiume Gange. Giovedì infatti il governo di Nuova Delhi ha negato qualsiasi sostegno economico alle imprese della zona che avevano chiesto dei finanziamenti per acquistare nuovi macchinari più moderni e meno inquinanti di quelli attualmente utilizzati.

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