La crisi è come un virus e contagia (pur se in modi diversi) tutta la filiera e tutti i settori, dall’abbigliamento agli accessori, dalla manifattura al retail. Oggi ci sono 4 storie da raccontare: Baldinini, Pelletteria Daniele, The Attico e Coin.
Tutta la filiera è in crisi
Partiamo dal manifatturiero. Come si legge su La Nazione, la mattina del 9 luglio alcuni lavoratori della Pelletteria Daniele di Calenzano hanno protestato contro le lettere di licenziamento ricevute per “cessazione attività” il 31 agosto. Chiusura dovuta a motivi personali del titolare e a un problema di costi. I 7 lavoratori interessati, tutti stranieri, hanno scioperato di fronte ai cancelli della Sforza Pellettieri, uno dei committenti di Pelletteria Daniele, insieme al sindacato Sudd Cobas. I sindacati evidenziano come i lavoratori siano stati licenziati mentre è ancora in corso una trattativa per migliorare le loro condizioni di lavoro.
Il procedimento unitario di Baldinini
È stata registrata col numero 85/2025 dal Tribunale di Forlì la richiesta del calzaturificio Baldinini di San Mauro Pascoli di aderire al procedimento unitario. La procedura, che rientra nel Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (CCII), raccoglie tutte le domande di creditori, pubblico ministero e debitore relative alla gestione della crisi, cercando una soluzione coordinata. Secondo Il Resto del Carlino, l’azienda avrebbe 30 milioni di euro di debiti da gestire. E ora, pur nella prosecuzione della regolare attività operativa, deve cercare un accordo con i creditori per scongiurare il rischio del fallimento. La testata precisa come la figura di Gimmi Baldinini sia ormai marginale all’interno dell’azienda attraverso due recenti aumenti di capitale compiuti da Finross, la finanziaria bolognese che fa capo alla famiglia Rossetti, ora detentrice del 90% del capitale.
Il rallentamento di The Attico
Il 2024 è stato un anno piuttosto difficile per The Attico, che ha visto i ricavi scendere del 32% a 23 milioni di euro e l’utile netto crollare del 93% raggiungendo 247.000 euro. Le previsioni dell’azienda per l’anno in corso sono di “una moderata e cauta ripresa del giro d’affari”. Lo riporta MF Fashion. L’azionista di maggioranza del marchio (col 48,51% delle quote) è la società Archive della famiglia Ruffini (Moncler), poi ci sono le due fondatrici Giorgia Tordini e Gilda Ambrosio (entrambe col 25,245%) mentre il restante 1% appartiene al CEO Stefano Marcovaldi.
La ristrutturazione di Coin
Il Tribunale di Venezia ha omologato la proposta di ristrutturazione del debito di Coin, corredata da oltre 380 accordi con i creditori. Ora Coin seguirà il piano quinquennale di rilancio che prevede un aumento di capitale da 48,2 milioni di euro. Tra i soggetti che inietteranno liquidità non ci sarà la Red Navy di Stefano Beraldo, il CEO di OVS. Confermata invece la presenza di Invitalia e di Mia, società riconducibile a Mr. Liu Jo, Marco Marchi. Lo racconta ItaliaOggi. (mv)
In foto a sinistra una borsa The Attico, a destra una tomaia Baldinini
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