Forse abbiamo già scavallato la fase acuta della Trade War. Dopo i colloqui diplomatici di Ginevra, nella mattina (ore italiane) del 12 maggio USA e Cina comunicano di essere arrivati ai termini di una tregua. Per 90 giorni (da dedicare alle trattative) i dazi statunitensi sull’import cinese si abbassano dal 145% al 30%, mentre i corrispettivi che Pechino impone sulla merce made in the US scendono dal 125% al 10%.
USA e Cina si accordano sulla tregua
È da verificare nei fatti quanto la tregua, che al solo annuncio ha dato respiro alle Borse, galvanizzerà il mercato della pelle. Quello cinese al momento, stando ai report di International Leather Maker, è annichilito da mesi di aperta ostilità transpacifica: i livelli di produzione di pelle bovina sarebbe ai minimi degli ultimi anni. Al punto che solo poche concerie della Repubblica Popolare comprano materia prima: la domanda si è ridotta al mercato domestico e molte soffrono i magazzini pieni. Solo il tempo ci dirà se l’attenuazione delle misure, in vigore dal 14 maggio, darà sollievo agli esportatori.
Gli obiettivi di Trump
Secondo alcuni osservatori, tornando a una prospettiva macro, l’amministrazione Trump ha temuto le conseguenze del rigore della Trade War. “L’urgenza di arrivare a un’intesa è cresciuta insieme ai timori di un contraccolpo su prezzi, filiere e andamento economico – si legge su la Repubblica –. JP Morgan calcola che con i dazi attuali l’import dalla Cina possa crollare del 75-80% nella seconda parte dell’anno. E molti economisti ammoniscono che, visto il livello a tripla cifra raggiunto nelle tariffe, una retromarcia solo parziale lascerebbe comunque ferite profondissime nelle relazioni commerciali da oltre 700 miliardi tra le due parti”. Il presidente statunitense, riportano le agenzie, dopo aver annunciato quello col Regno Unito (che, malgrado alcune liberalizzazioni, prevede il mantenimento di un dazio universale del 10%), dice di averne pronti “altri quattro o cinque”. L’Unione Europea, intanto, terrà fino al 10 giugno la raccolta di informazioni sulle liste di prodotti da sottoporre a misure. UNIC – Concerie Italiane vi prenderà parte per scongiurare ritorsioni sull’import di pelli bovine, strategiche per la filiera.
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