Dopo l’apertura del primo store, il caso Shein infiamma la Francia

Dopo l’apertura del primo store, il caso Shein infiamma la Francia

Il caso Shein infiamma la Francia. Mercoledì 5 novembre il colosso del fast fashion ha inaugurato il suo primo negozio fisico, all’interno del centro commerciale BHV Marais di Parigi. L’apertura ha attirato subito l’attenzione mediatica e politica, sia per la presenza di manifestanti davanti all’ingresso, sia per la decisione del governo francese di avviare, poche ore dopo, una procedura per oscurare il sito dell’azienda. Due eventi non necessariamente collegati, che però riaccendono il discorso su Shein.

Il caso Shein infiamma la Francia

L’inaugurazione è avvenuta intorno alle 13, ma nel pomeriggio il governo ha annunciato l’intenzione di sospendere il sito Shein in Francia. Una sospensione che durerà fino a quando l’azienda non dimostrerà “alle autorità pubbliche che tutti i suoi contenuti sono finalmente conformi”. Come sottolinea Il Post, non sono stati forniti dettagli su tempi e modalità dell’oscuramento, né sulle eventuali conseguenze per il negozio fisico appena aperto. Pierre-François Le Louët, presidente dell’Unione francese delle industrie della moda, ha commentato positivamente la decisione, definendola una “buona notizia”. Intanto, davanti al negozio si è svolta una manifestazione di protesta contro il modello di business dell’azienda. Le polemiche per l’apertura di uno store Shein, in verità, non sono una novità. Le prime si erano susseguite dopo che alcuni storici fornitori di BVH avevano deciso di ritirarsi dal grande magazzino per la decisione di ospitare un negozio di fast fashion.

 

 

I trascorsi

Ma le critiche a Shein si susseguono. A luglio era stata multata per 40 milioni di euro dall’autorità dall’antitrust francese per pratiche commerciali ingannevoli. A settembre era invece arrivata una seconda sanzione, questa volta da 150 milioni di euro, inflitta dalla CNIL (Commission Nationale de l’Informatique et des Libertés) per violazioni legate all’uso dei tracciatori online. Fino all’ultimo caso, scoppiato solo qualche giorno fa, quando Shein era stata denunciata alla procura di Parigi per la vendita di una bambola sessuale con sembianze infantili. Bambola poi ritirata dal mercato.

Il primo negozio fisico

Ora il primo store a Parigi, che permetterà a Shein di avere una vetrina fisica per le strade di una delle capitali della moda mondiale. Nell’ultimo anno, tra l’altro, il colosso ha fatto registrare dati discordanti (anche se non pubblica mai i suoi dati). Stando a quanto riporta il Financial Times, nell’ultimo anno l’utile netto del gruppo si è ridotto del 40%, mentre le vendite sono aumentate del 19%. Secondo NielsenIQ, nel 2022 Shein deteneva il 34% del mercato francese del fast fashion, avvicinandosi a Zara e H&M. Oggi riceve il 32% del budget che i consumatori francesi destinano all’abbigliamento, quindi in lieve flessione.

Foto Shein e Shutterstock

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