Due operai senegalesi presi a sprangate nel Comprensorio. La concia insorge: “Inqualificabile violenza”

“Un atto di inqualificabile violenza”, come lo hanno definito i sindaci del comprensorio, si è consumato a Santa Croce sull’Arno. Circa una settimana fa due operai di origine senegalese sono stati vittime di un agguato, dopo aver rivendicato il pagamento di cinque giorni di lavoro effettuati presso una ditta attiva nel vicino comune di Castelfranco di Sotto. Come si legge da un comunicato della Comunità Senegalese “l’aggressione è stata condotta da un imprenditore, suo figlio e altre quattro persone non ancora identificate”. Almeno sei persone, quindi, armate di catene e spranghe, si sono rese protagoniste di un gesto intimidatorio che tutto il distretto conciario condanna ad altissima voce, esprimendo piena solidarietà ai due giovani. “È incredibile che al giorno d’oggi non si riesca a impedire che certi personaggi continuino imperterriti a chiudere e riaprire aziende operando esclusivamente nell’illegalità. Aziende come queste devono essere chiuse”, ha commentato l’Associazione Conciatori di Santa Croce sull’Arno che si impegna ad escludere dai propri servizi consortili quelle che operano nell’illegalità . “La situazione sia chiarita al più presto – hanno dichiarato congiuntamente il sindaco di Castelfranco, Gabriele Toti e di Santa Croce, Giulia Deidda -. Dev’essere chiaro che questo modo di operare, è del tutto contrario all’etica che appartiene ai nostri imprenditori. Si tratta di atteggiamenti criminali e come tali vanno considerati. Al solito modo non possiamo fare generalizzazioni”.

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