Ennesimo allarme a Kanpur: la pelle è sull’orlo della rovina

Ennesimo allarme a Kanpur: la pelle è sull'orlo della rovina

“L’industria della pelle è sull’orlo della rovina“. Ennesimo allarme a Kanpur: lo lancia Azim Ansari, titolare di un’azienda indiana di export. L’imprenditore ha parlato dalle pagine di newsclick.in in relazione alla decisione dell’Uttar Pradesh Pollution Control Board (UPPCB) di bloccare nuovamente l’attività di 248 conceria di Jajmau. Come riporta The Times of India, la disposizione è arrivata venerdì scorso, 28 febbraio 2020. Una settimana prima, il 19 febbraio, UPPCB aveva disposto uno stop prolungato per le aziende.

“L’industria della pelle è sull’orlo della rovina”

L’ex segretario generale di Kanpur Tanneries Association, Naiyar Jamal, ricorda che il governo aveva già imposto un blocco delle attività durato oltre 13 mesi. “Sono state riaperte due mesi fa e ora UPPCB ha nuovamente ordinato la chiusura – spiega a newsclick.in -. Il governo è irremovibile nel darci questo colpo di grazia: se non siamo in grado di consegnare merci, come possiamo sopravvivere?”. Il 20 dicembre 2019 le autorità indiane avevano concesso a un gruppo di concerie di riprendere l’attività anche se a regime ridotto. Inoltre, erano state avvisate che sarebbero state sottoposte a breve a ulteriori controlli per verificare il rispetto delle norme ambientali.

 

 

Ma le concerie non c’entrano

La ragione principale per cui le autorità continuano a bloccare le aziende di Kanpur è l’inquinamento del Gange. Molte concerie e altre imprese della regione sverserebbero nel fiume sostanze inquinanti senza prima trattarle o depurare le acque di scarico. La sospensione dell’attività imposta il 19 febbraio avrebbe dovuto proseguire fino a nuovo ordine. Il Central Pollution Control Board aveva chiesto, nel frattempo, agli uffici della sua emanazione locale di preparare una relazione sullo stato del fiume e il rispetto delle norme da parte delle aziende. Questa nuova decisione non sarebbe legata a quella relazione né riguarderebbe l’attività delle concerie.

Un danno a monte

In altre parole, a monte vi sarebbe un problema al sistema idrico cittadino. I tecnici avrebbero rilevato un danno nei tubi che collegano l’impianto di trattamento degli effluenti (CETP) e quello delle acque reflue (STP). Il blocco servirebbe dunque a impedire che le acque di scarico delle concerie siano utilizzate per irrigare i campi senza essere prima sottoposte ad alcun trattamento. I tecnici dell’amministrazione comunale sarebbero già al lavoro per riparare il danno e le concerie dovrebbero riaprire entro pochi giorni.

Nell’immegine, screeenshot tratto da newsclick.in

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