Sequestri e conti bloccati: aziende nel mirino in Toscana e Puglia. I casi finiti sotto la lente delle indagini della Guardia di Finanza sono due. Uno in provincia di Siena, nel distretto manifatturiero della pelletteria dell’Amiata, e l’altro in Puglia, in un calzaturificio a Barletta. Il primo episodio riguarda il sequestro da 1,2 milioni di euro e il successivo blocco delle attività imprenditoriali per un anno del rappresentante legale di una società per frode fiscale. Per la seconda azienda di Barletta è stato disposto un sequestro preventivo nei confronti di due imprenditori, per l’importo di 1 milione e 350 mila euro. La somma che sarebbe stata illecitamente sottratta dal patrimonio di una società di produzione di calzature poco prima del fallimento.
Aziende nel mirino in Toscana e Puglia
L’indagine in Puglia si è concentrata su alcune operazioni sospette nella gestione di una società calzaturiera in crisi. Dalle verifiche, condotte dai finanzieri del Gruppo di Barletta, è emerso che, nonostante la società avesse accumulato pesanti debiti verso enti pubblici e fornitori, il legale rappresentante e l’amministratore del calzaturificio avrebbero venduto l’intero complesso industriale sottraendolo al patrimonio aziendale e privando così i creditori di ogni garanzia economica.
Fuga dai creditori
I due imprenditori avrebbero svuotato l’azienda dei suoi beni, incassando il denaro della vendita evitando il pagamento dei debiti. Gli approfondimenti, condotti anche tramite accertamenti bancari mirati, hanno consentito di formulare nei loro confronti le ipotesi di bancarotta fraudolenta e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Sono stati così sequestrati conti correnti, autovetture, partecipazioni societarie, immobili e beni di lusso, per un valore complessivo di circa 1,35 milioni di euro. Nel corso delle perquisizioni, i finanzieri hanno rinvenuto cinque immobili, 19 conti correnti, denaro contante, gioielli, quadri, oggetti di interesse archeologico e orologi di pregio, borse di lusso. Tutto riconducibile ai due imprenditori.
Fatture false in Toscana
In Toscana invece una società nel settore pelletteria ha subito due provvedimenti cautelari. A settembre 2025 la Guardia di Finanza di Siena ha eseguito un sequestro preventivo di più di 1,2 milioni di euro al titolare dell’azienda. Un mese dopo, è scattata la misura del divieto di esercitare l’attività imprenditoriale per un anno, emessa dal gip del Tribunale di Siena. Il legale rappresentante dell’azienda è indagato per aver dichiarato costi fittizi nelle dichiarazioni fiscali, utilizzando fatture per operazioni inesistenti (FOI) emesse da quattro imprese gestite da cittadini di nazionalità cinese. Il pellettiere avrebbe emesso fatture per operazioni inesistenti per un valore di 2.633.843 euro. Nei confronti della società cliente di Piancastagnaio è stato anche ipotizzato l’illecito amministrativo relativo alla responsabilità degli enti. (mvg)
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